Nel Medio Evo la regione spagnola di Granada fu governata per sette secoli dagli arabi, dal 711 fino alla reconquista da parte dei re cattolici nel 1492. Durante questo periodo a cristiani ed ebrei era consentito di conservare le proprie fedi purchè le esercitassero in silenzio e pagassero una consistente tassa sui propri averi. A questa situazione, trasposta nell’Italia del prossimo futuro, si è ispirata la recente “trilogia dell’Islam italiano” di Pierfrancesco Prosperi (1945), uno dei più noti autori italiani di ucronie e distopie (oltre 140 racconti e 22 romanzi pubblicati dal 1960): La moschea di San Marco (2007), La casa dell’Islam (2009), La terza moschea (2015), tutti pubblicati da Bietti.
di Gianfranco De Turris per Storia in Rete del 30 giugno 2017
Da cosa ha preso le mosse il primo libro, La moschea di San Marco, che è ormai di dieci anni fa?
Dagli attentati di Madrid nel marzo 2004, quando un paese democratico ha cambiato regime a causa di elezioni politiche influenzate dall’errata attribuzione degli attentati stessi all’ETA. Mi hanno ispirato anche gli attentati di Londra del luglio 2005, e in particolare il fatto che i terroristi fossero tutti regolari cittadini britannici, che un Muslim ban alla Trump non avrebbe neppure scalfito in quanto estremisti interni, nati lì, alla faccia dello ius soli…
Quale il meccanismo per montare la trama e costruire le vicende?
Il consueto procedimento di estrapolazione caro a tanti autori di distopie. Prima inventare un partito islamico italiano (proprio quello di cui si ragiona in questi giorni), poi farlo crescere a dismisura con un “incidente” alla spagnola. E via estrapolando, con l’Italia che si spacca in due ripercorrendo il cammino di tanti Paesi divisi da muri (La casa dell’Islam), e poi inopinatamente si riunifica (La terza Moschea)…
Ma ci sono previsioni che si sono avverate fra quelle contenute nella trilogia?
Diverse. Qualcuna alla lettera: ad esempio, nel 2006 ho scritto che l’Austria avrebbe denunciato il trattato di Schengen nel 2015. In realtà è successo nel 2016. Oppure che un papa di nome Benedetto si sarebbe dimesso nel 2015. In realtà è successo nel 2013.
Partiti politici: ho inventato il Partito della Verità o PdV. All’epoca (2006) i principali partiti erano Forza Italia, il PDS, la Lega Nord. Il Popolo della Libertà o PdL è nato nel 2008. Solo il PDS assomigliava alla mia sigla.
La sharia applicata nei tribunali, in particolare per le questioni di diritto civile e familiare. In Italia non è (ancora) successo, in Inghilterra sì. Con i risultati che si stanno vedendo.
Nessuna chiesa italiana in funzione, e tanto meno San Marco a Venezia, è (ancora) stata trasformata in moschea. Ma nel 2015 è stato previsto, nell’ambito della Biennale, di trasformare per sette mesi in moschea una chiesa del sestiere Cannaregio, Santa Maria della Misericordia, ovvero una chiesa non utilizzata ma mai sconsacrata. Poi per fortuna (siamo in Italia) sono mancati i vari permessi, in primis (Deo Gratias) quello della Curia veneziana…
Sul fatto poi che la Galleria della Guinza sulla superstrada Arezzo-Fano, perfettamente completata nel 2004 e mai aperta al traffico, sarà ancora in queste condizioni nel 2025 (vedi La terza Moschea), accetto scommesse.
Ma la previsione più significativa (ahimè) che si sta verificando è la istituzione del Califfato islamico teorizzato da Osama bin Laden: un ferro di cavallo che avvolge il sud-est del Mediterraneo occupando tutti i Paesi mediorientali e si apre come una tagliola, o un paio di fauci, verso le Nazioni della sponda opposta. Ne ho parlato fino dal 2006, e purtroppo…
Tra le previsioni non azzeccate, due Presidenti USA donna: nel primo romanzo ho immaginato una Condoleeza Rice (ma che fine ha fatto?) alla Casa Bianca, nel terzo ovviamente Hillary Clinton. Ma onestamente chi poteva immaginare la vittoria di Trump?
Parliamo del futuro, e del “quarto” volume della trilogia, Bandiera Nera! che sarà pubblicato da Solfanelli.
In futuro purtroppo continuerà l’invasione dei nostri bucherellati confini (questo era facile da prevedere), e il Califfato continuerà ad esistere (anche solo sotto forma di foreign fighters) ancora per un bel po’.
Per fortuna quello che prevedo in Bandiera Nera!, ossia il peggio del peggio, una distopia in cui la umma islamica degli integralisti tenta davvero di estendersi su tutto il mondo, con un particolare occhio per l’Italia, ha davvero scarsa possibilità di realizzarsi. Ma la funzione delle distopie è proprio questa: il tentativo di esorcizzare il pericolo jihadista lanciando un grido d’allarme descrivendo l’ISIS nel nostro Paese. Descriverlo sperando di contribuire a distruggerlo.
Dovrei aggiungere Inch’Allah, se Dio vuole, ma forse non è il caso