Dalle magliette ai manganelli, dalle spille alle calamite il turismo dei nostalgici si incrementa nelle ricorrenze che hanno fatto il Regime come l’anniversario del 28 ottobre 1922 quando iniziò l’avanzata del fascismo. Diversi gli appuntamenti anche nelle altre città dove tra ‘cene cameratesche’ e presidi partigiani si commemora la data storica.
.
da ADNKronos del 28 ottobre 2010
.
Predappio si prepara all’anniversario della marcia su Roma con l’ormai consueto carico di souvenir, ma anche con una novità. E’ di questi giorni infatti un’ordinanza del sindaco che vieta ai negozi di esporre in vetrina svastiche, busti di Hitler, messaggi inneggianti all’odio razziale o all’antisemitismo e oggetti che possano evocare violenza. Certo, la svastica con Mussolini ha solo un legame indiretto, così come il paese natale del Duce ha solo un legame indiretto con la salita al potere del fascismo di cui domani ricorrono gli 88 anni, tuttavia, per i ‘nostalgici’ ogni occasione è buona per fare incetta di ninnoli di ogni genere raffiguranti il maschio profilo di Mussolini o i suoi celebri comandamenti.
I negozi che qui attirano gli appassionati del genere – che nei giorni ‘caldi’ di ricorrenze come questi sbarcano addirittura in pullman – sono almeno tre e si contendono i clienti a colpi di cimeli, busti, bandiere e frasi rubate alla retorica da cinegiornale. Un commercio e un turismo che ha creato a volte qualche imbarazzo all’amministrazione comunale, pur consapevole della ricchezza che porta alla città. Ed ecco allora la decisione del sindaco: souvenir sì, ma senza esagerare. ”Io sono d’accordo col sindaco – afferma a Ign, testata on line dell’Adnkronos, Luigi Pompignoli, titolare di ‘Predappio souvenir’, negozio situato, ironia della sorte, in viale Matteotti – Il sindaco ci ha chiesto di levare dalle vetrine i manganelli o i coltelli – che poi sono tagliacarte perché non sono affilati – insieme alle bandiere con le svastiche e alle cose del nazismo. E mi pare giusto – dice Pompignoli -. Poi noi dentro vendiamo quello che vogliamo”.
E infatti dentro, così come su internet, l’assortimento è vasto e per tutte le tasche. C’è la daga delle Ss a 30 euro, quella della Luftwaffe a 35, fino alla ‘riproduzione fedele all’originale Becco d’Aquila con Lama in Acciaio’ in vendita a 150 euro. Ma anche nei negozi ‘concorrenti’ non mancano questi souvenir. Manganelli con le scritte o senza, verniciati o color legno, si trovano un po’ dappertutto insieme a fibbie, gagliardetti, berrette, cravatte, libri, poster, bandiere, profumi, felpe, calamite, penne, magliettine con il classico ‘Me ne frego’ o con l’altrettanto classico: ‘Molti nemici molto onore’. In coordinato, nella fiera del gadget che invade Predappio, si può scegliere tra la spilla con la mano tesa per un saluto romano da 2 euro o il più impegnativo fascio littorio-fermasoldi venduto a 6 euro.
_____________________________
Inserito su www.storiainrete.com il 28 ottobre 2010