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Paura reazione islamica: no a distribuzione film di Martinelli

UNDICI SETTEMBRE BY MARTINELLIIl 6 dicembre 2012 “il Secolo XIX” titolò in prima pagina: «Il polpettone anti-islamico che ci costa 6 milioni e imbarazza la Rai». Il polpettone è “11 Settembre 1683”, presunto kolossal da 12 milioni di euro scritto e diretto da Renzo Martinelli. Vi si rievoca, con evidenti riferimenti al massacro delle Twin Towers del 2001 e al cosiddetto scontro di civiltà, la battaglia di Vienna svoltasi in quell’anno cruciale. Quando, motivate dal carismatico frate Marco d’Aviano sullo schermo interpretato da Murray F. Abraham, le truppe della Lega cristiana guidate dal re polacco Jan Sobieski III ebbero la meglio sullo smisurato esercito ottomano deciso a espugnare Vienna con l’obiettivo di abbeverarsi poi a San Pietro, nell’indifferenza dei francesi avversari degli Asburgo.

Michele Anselmi su il Secolo XIX del 11 marzo 2013 

Imbarazzo era ed è la parola giusta. Tanto è vero che, dopo una nervosa trattativa condotta col baldanzoso regista un tempo molto amico di Bossi e oggi un po’ deluso dal Carroccio, Raicinema ha deciso di soprassedere. Nel senso che non distribuirà più il film, in un primo momento inserito nel listino ufficiale con uscita fissata al 31 gennaio. Infatti “11 Settembre 1683”, il cui strillo di lancio, semmai non fosse chiaro il concetto, recita «Il primo 11 Settembre 300 anni fa», sarà nelle sale l’11 aprile col marchio Microcinema.

Nomen omen? Vedremo. Di sicuro, scottata dall’esperienza commerciale e di critica di “Barbarossa”, il film su Alberto da Giussano che nemmeno le camicie verdi andarono a vedere nonostante il battage a tappeto, Raicinema prende, tardivamente, le distanze dal progetto, nato come miniserie tv di 200 minuti sotto il governo Berlusconi, s’intende fortemente sostenuto, nel cda di viale Mazzini, dai consiglieri di centrodestra.

Solo che oggi l’aria è cambiata. Sicché il film, rimasto politicamente orfano, pure considerato, non solo a sinistra, inutile, costoso e foriero di evitabili polemiche con la comunità islamica, ha dovuto misurarsi con le perplessità ragionevolmente espresse dal “Secolo XIX” e peraltro condivise, ci risulta, dal direttore generale della Rai Luigi Gubitosi dopo un confronto con l’amministratore delegato di Raicinema Paolo del Brocco.
Il trasferimento della pratica a Microcinema, oggetto di qualche insofferenza da parte del regista, non sarà del tutto indolore: contrattualmente Raicinema deve comunque sborsare dei soldi per il lancio del film.

Circa 250 mila euro: molto meno, però, della cifra inizialmente prevista. Resta il fatto, in materia di denaro pubblico, che 4 milioni e 100 mila euro sono già stati spesi da Raifiction, e un altro milione tondo tondo è venuto dal ministero ai Beni culturali. Martinelli oggi fa il moderato, cita nel press-book gli studiosi Paolo Mieli, Michael Novak e John Stoye, giura che il suo «non è un film contro l’Islam». Difficile credergli, conoscendolo. Ma il problema, una volta uscito il suo film ad aprile, sarà un altro: che fare della versione lunga per Raiuno?

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Inserito su www.storiainrete.com il 12 marzo 2013

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