Sarà Dinastie. Famiglie e potere il tema del Festival del Medioevo, in programma a Gubbio dal 21 al 25 settembre 2022. L’immagine scelta per l’ottava edizione, è ispirata al celebre ritratto di Federico da Montefeltro immortalato da Piero della Francesca. Un omaggio esplicito all’enigmatico condottiero, mecenate ed umanista del XV secolo, del quale quest’anno ricorrono i seicento anni della nascita, avvenuta proprio a Gubbio, il 7 giugno 1422. L’ inconfondibile profilo del conte di Urbino viene riproposto come una immagine contemporanea, dai colori decisi. Quasi cubista. Con richiami a Arcimboldo e all’arte di Mondrian. Il ritratto (realizzato da Archi’s Comunicazione) è assemblato in forme geometriche e sovrapponibili. Ad indicare i mille volti di un potere da conquistare e difendere. In nome dei legami del sangue, della forza delle armi e anche della potenza del denaro.
Per cinque giorni, medievisti, scrittori, storici dell’arte, scienziati, filosofi, architetti, giornalisti, archeologi e professionisti dei beni culturali accompagneranno il pubblico del Festival del Medioevo in un appassionante viaggio alla scoperta delle dinastie medievali, tra storia e antropologia, guerre e congiure, seguendo le tracce degli antichi lignaggi e l’ascesa, spesso irresistibile, di nuovi gruppi parentali. Fra le grandi casate europee e le signorie cittadine. Nomi legati alle radici profonde dei territori. Famiglie entrate da tempo nell’immaginario collettivo di un Medioevo reale e insieme fantastico: Carolingi, Ottoni, Plantageneti, Altavilla, Hohenstaufen, Sforza, Medici, Borgia…
Araldica e genealogie. Patrimoni e matrimoni. Parenti che spesso si trasformano in nemici. Dinastie economiche, militari e anche monastiche. Dalla “sippe” vichinga ai clan scozzesi, dagli imperatori di Bisanzio ai califfati dell’Islam. Fino ai baroni di Roma, i re longobardi, i Normanni, le famiglie crociate, i Mongoli con i loro khan, Venezia e i suoi dogi, il fratricidio legalizzato nel mondo ottomano, i lontani re africani, le grandi famiglie abbaziali e il degenerante fenomeno del nepotismo dei papi.
Altri importanti appuntamenti arricchiscono i cinque giorni del Festival del Medioevo: la Fiera del libro medievale con tutto quello che c’è da leggere sul Medioevo, il focus sui Medievalismi che indaga la ricezione, l’utilizzo e la rappresentazione postmedievale dell’Età di Mezzo, tra film, saghe televisive, letterature, musiche, fumetti e videogiochi; L’arte della miniatura, la Tolkien session e La scuola dei rievocatori, un appuntamento pensato per valorizzare, attraverso l’analisi e la ricostruzione delle fonti storiche, l’appassionato lavoro di centinaia di associazioni e di migliaia di rievocatori che in ogni regione d’Italia fanno rivivere la storia e le tradizioni popolari dei loro territori.
La manifestazione offre anche mostre, eventi teatrali, recital, concerti di musica medievale, lezioni-spettacolo, laboratori di danza e visite guidate alla scoperta dell’Umbria medievale insieme a spazi particolari dedicati alla rievocazione storica, all’artigianato e agli antichi mestieri.
Nelle precedenti edizioni il Festival del Medioevo ha affrontato La nascita dell’Europa (2015), Europa e Islam (2016), La città (2017), Barbari. La scoperta degli altri (2018), Donne. L’altro volto della Storia (2019), Mediterraneo. Il mare della Storia (2020) e Il tempo di Dante (2021). [Qui sono disponibili tutti i programmi delle edizioni precedenti.]
Il Festival del Medioevo gode del patrocinio della Regione Umbria e dei patrocini scientifici del Ministero della Cultura, dell’Accademia della Crusca, della Enciclopedia Treccani, della Società Dantesca, della Società Dante Alighieri, del Pontificio Consiglio per la Cultura, della Fondazione Giancarlo Pallavicini Onlus Umanitaria e Culturale, dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo (ISIME), della Società Italiana Storici Medievisti (SISMED), della Società degli Archeologi Medievisti Italiani (SAMI), della Associazione Italiana di Public History (AIPH), del Centro Studi Longobardi, del Centro di studi storici mediterranei Marco Tangheroni (CSSM) e del Centro di Cultura e Storia Amalfitana.
L’ente co-organizzatore e il principale sponsor del Festival del Medioevo è il Comune di Gubbio. Nell’ultima settimana di settembre è l’intera “città di pietra”, dalla meravigliosa Piazza Grande al Palazzo Ducale di Federico da Montefeltro, dal convento di San Francesco al complesso monumentale di San Pietro, fino ai quattro storici e antichi quartieri, a diventare il teatro vivente della manifestazione.
Partners per il settore didattico sono l’Università Santissima Maria Assunta (Lumsa) e la Fondazione Giuseppe Mazzatinti di Gubbio. Grazie alla loro collaborazione, il Festival del Medioevo rilascia crediti formativi ai docenti, con diritto all’esonero dal servizio secondo la normativa attualmente in vigore.
Collaborano in modo stabile con il Festival del Medioevo anche Italia Medievale, portale web impegnato da molti anni nella promozione del patrimonio storico e artistico del Medioevo italiano, MediaEvi, pagina Facebook specializzata nell’analisi dei cosiddetti medievalismi, Feudalesimo e Libertà, fenomeno social di goliardia e satira politica e l’Enciclopedia delle donne, un’opera collettiva sul web che raccoglie le biografie di donne di ogni tempo e paese. Sostengono la manifestazione il Comune di Gubbio, la Regione Umbria, il Gruppo Azione Locale Alta Umbria (GAL), la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la Camera di Commercio dell’Umbria. Tra gli sponsor principali Colacem,Gruppo Financo,Park Hotel ai Cappuccini e Colabeton, Fondazione Giancarlo Pallavicini Onlus umanitaria e culturale, Banco Desio, Metalprogetti, Fondazione Mazzatinti, Tecla, CVR, BCC Pergola e Corinaldo, Ti Style it e New Font.
Il sito della manifestazione e la relativa pagina Facebook @FestivalDelMedioevo sono gli indirizzi online dedicati alla divulgazione storica del Medioevo più visitati in Italia.