Laura Larcan per “Il Messaggero” del 1° marzo 2021
Il countdown è agli sgoccioli. Oggi apre le porte il Mausoleo di Augusto, la titanica tomba dinastica voluta dal primo imperatore di Roma che diventa accessibile (soprattutto all’interno) dopo 14 anni di dispute progettuali, scavi, stalli economici e inaugurazioni rimandate.
Monumento tanto importante per Roma quanto, in fondo, sconosciuto nella sua lunga complessa storia, visto che negli ultimi ottant’anni è rimasto avvolto dall’oblio. Un debutto, stamattina all’insegna del parterre istituzionale, con la sindaca Virginia Raggi a fare gli onori di casa insieme alle autorità e alla delegazione della Fondazione Tim, cui si deve il ruolo chiave di mecenate.
«È un lavoro di squadra che in questi anni è andato avanti per restituire questo monumento ai romani e al mondo intero – dichiarava la sindaca Virginia Raggi alla presentazione del restauro -. È un messaggio di speranza».
Una inaugurazione da overbooking: i turni di ingresso (gratuiti in questa prima fase) sono andati tutti esauriti fino al 21 aprile, giorno del Natale di Roma.
Ma già da oggi saranno riaperte le nuove prenotazioni per il pubblico per visitare il Mausoleo di Augusto dal 22 aprile in poi. Ovviamente, secondo l’attuale Dpcm (salvo nuove disposizioni) si entrerà dal lunedì al venerdì. La modalità prevede sempre un biglietto gratuito per i residenti romani e a pagamento (4 euro) per tutti gli altri (le informazioni tecniche sul sito mausoleodiaugusto.it).
La percezione resterà quella di un cantiere di lavori ancora in corso d’opera. Il restauro di questo gigantesco meteorite stratificato da millenni di storia è ancora nel pieno dell’attività.
Operai specializzati al fianco di archeologi, restauratori e architetti. Ma l’accelerata a risistemare l’area è stata data, tra nuova pannellistica di recinzione e la rampa di discesa all’ingresso (vi si accede da piazza Augusto Imperatore sul lato parallelo a via del Corso).
Dal 22 aprile, poi, come precisa la Sovrintendenza, saranno attivati anche i sistemi multimediali con i visori della realtà aumentata che offriranno ricostruzioni 3D del monumento.
Insomma, la visita avrà le sue suggestioni. Il tour consente di esplorare in modo ancora parziale il labirintico sistema di ambienti disposti lungo i corridoi ad anelli concentrici dalle volte altissime, fino al pilastrone centrale che custodiva probabilmente l’urna di Augusto.
La vera sorpresa per il pubblico sarà quella di scalare le possenti pareti dei cilindri colossali che un tempo (oggi le quote sono ridotte) svettavano fino a 45 metri, quanto il Pincio, sorreggendo la statua di bronzo dorato di Augusto circondata da boschi.
Spazi riemersi dai titanici interri che ne hanno offuscato per secoli la memoria. Basti solo immaginare che il Mausoleo di Augusto poteva idealmente contenere tutto il Pantheon. Le visite prendono il via oggi, anche se il grande pubblico è previsto da domani. Impalcature e ponteggi del cantiere di restauro restano a vista.
E l’esperienza resta legata alle misure del contingentato. Dieci persone ogni ora, per un tour di 50 minuti, scortato da una guida. Mascherine di rigore, ma niente caschetto. Dalle 9 alle 16 (ultimo ingresso alle 15).
La storia di Roma qui si percepisce in ogni pietra. Quando divenne roccaforte nel Medioevo, giardino all’italiana nel Rinascimento, arena per tori nell’epopea settecentesca del Grand Tour, fino all’auditorium musicale all’alba del 900 per l’estro di Toscanini e le demolizioni degli anni 30.
E quella scala elicoidale del 700 che conduce alla terrazza panoramica ad anello sulla sommità del monumento. Un’altra Roma. Pensare che su un lembo di parete si scorgono persino i graffiti lasciati dagli ultimi visitatori che inneggiano a Bartali e Coppi. Storia nella storia, in fondo.