“Vi sono due storie: la storia ufficiale, menzognera…e la storia segreta, nella quale si trovano le cause vere degli eventi, una storia vergognosa”
Honoré de Balzac, Illusion Perdues
Nel 1932 Franklin Delano Roosevelt (30 gennaio 1882 Hyde Park – 12 aprile 1945 Warm Springs) sconfisse Hoover con una valanga di voti. Nei grandi sondaggi figura come un grande presidente a fianco di Lincoln e Washington. Negli Stati Uniti, e non solo, molti sono convinti che liberò gli Usa dalla Grande depressione, grazie al New Deal. Un biografo di Roosevelt sostiene, invece, che il presidente in economia era di un’ignoranza senza pari (vedi Robert Shogan “Come Roosevelt forzò la mano a Churchill, eluse la legge e cambiò il ruolo della presidenza americana”, Westreview Press, Boulder Colorado,1994).
Con il National Labor Relations Act ,meglio conosciuto come ” Wagner Act”, promotore il senatore Robert Wagner (1877-1953), Roosevelt diede una grande spinta al potere sindacale, e questo viene dato per scontato che sia un bene. In realtà, Roosevelt attinse a piene mani sia dai sindacati sia dalla Work Progress Administration, che promosse una forte politica di lavori pubblici, guarda caso, in particolare negli stati dell’Ovest degli Usa, dove il consenso favorevole al presidente era più limitato e quindi doveva conquistarne altro, mediante l’esibizione di importanti opere pubbliche.
Del resto moltissimi storici ,fra i quali John Joseph Wallis, Gavin Wright, Jim F. Couch e William Shuggart II, sostengono una strettissima correlazione fra le spese del new Deal e la necessità politica di Roosevelt; ovvero come vennero, come già detto, indirizzati ed aumentati i lavori negli stati, nei quali vi era una maggiore esigenza di ” comprare” voti. Se ci scandalizza per il famoso scandalo “Watergate” del presidente Richard Nixon, giova ricordare che fu il presidente Franklin Delano Roosevelt il pioniere della strategia di intimidazione politica e di ampio uso di ” abusi di potere”!.
E’ spontanea ed ovvia la domanda: “se non è stato il New Deal, cosa ha permesso agli Usa di uscire dalla Grande Depressione?”. Molti storici rispondono in coro: “E’ stata la Seconda Guerra Mondiale”. Effettivamente la disoccupazione fu quasi azzerata, anche, perchè grazie alla chiamata alle armi, ben 11 milioni di persone trovarono praticamente un impiego.
Altri storici, forse con un maggior esercizio di spirito critico, sostengono che gli Usa poterono uscire dalla Grande Depressione, non grazie al New Deal od alla Seconda Guerra Mondiale, ma perchè,a guerra finita, in realtà, si tornò a condizioni normali, proprio dopo le politiche devastatrici sia del presidente Hoover che di Roosevelt.
Ma, forse, la caratteristica di Roosevelt che è proprio difficile dimenticare è che fu un impareggiabile bugiardo! E’ sempre rimasta celebre la sua famosa dichiarazione nel 1940: “L’ho già detto più volte, ma lo ripeterò all’infinito; i vostri ragazzi non verranno mandati a combattere nessuna guerra straniera”. (Discorso del 30/10/1940 tenuto a Boston). Ricorda una bugia simile: quella di De Gaulle ai francesi sull’Algeria.
Nulla poteva essere più falso e lontanissimo dalla realtà: infatti F.D. Roosevelt forniva già segretamente ampie garanzie agli inglesi ed insieme ad essi continuava a provocare la Germania, perché quest’ultima attaccasse gli Usa.
Il presidente, per far entrare in guerra gli Usa, aveva però il grosso problema di convincere l’opinione pubblica, che già dopo la Prima Guerra Mondiale non vedeva “di buon occhio” interventi militari all’estero, e poi doveva aggirare il grosso ostacolo di un notevole corpus di leggi sulla neutralità. Circa il 70% degli americani, da sondaggi effettuati all’epoca, riteneva che fosse stato fatto un errore ad entrare nella Prima Guerra Mondiale e comunque erano ben decisi a tenersi fuori dalle vicende europee.
Roosevelt riuscì a cambiare quella parte di legislazione sulla neutralità, che impediva agli Usa di vendere armi alle nazioni in guerra; dal 1939, infatti, divenne legale per uno stato belligerante, che in quel caso era l’Inghilterra, acquistare armi dagli Usa, purchè fosse applicato il sistema cosìddetto “cash & carry”, ovvero che le armi fossero trasportate da navi dei compratori. Anche dopo che Adolf Hitler aveva abbandonato il famoso piano d’invasione dell’Inghilterra – tema storico, fra l’altro, molto controverso – Roosevelt continuò imperturbabile a dare un forte supporto agli inglesi: infatti nel settembre del 1940 diede al governo britannico 50 cacciatorpedinieri americani in cambio dell’affitto per 99 anni di basi militari.
Diversi esperti di diritto internazionale, fra i quali Edwin Borchard (1884-1951), docente all’Università di Yale, fecero notare che le azioni del Presidente erano decisamente illegali, perché atti così importanti che riguardavano la guerra e la pace non potevano essere assolutamente decisi solo dal potere esecutivo (vedi E.M. Borchard, The Attorney General’s Opinion of the Exchange of Destroyers for Naval Bases, in “The American Journal of International Law”, vol. 34, n.4, ottobre 1940, pp.690-697).
Di recente Daniel Patrick Moynian (1927-2003), senatore democratico, ha scritto nel libro “On the law of Nations” che Roosevelt sovvertì la legge, saltando palesemente il Congresso. Comportamento analogo venne tenuto da Bill Clinton nel 1999 quando, agendo attraverso la Nato, dispose i bombardamenti sulla Serbia, nonostante l’esplicita opposizione del Congresso statunitense. (segue)
(Fine prima parte – la seconda parte si può leggere cliccando qui)
Interessantissimo , Cultura significa anche assimilare le idee e i fatti nascosti nelle quinte della Storia .
Infatti , Churchill stesso si riferiva esattamente a queste Quinte