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Il monumento alla Vittoria a Bolzano verrà “storicizzato”

Dopo decenni di polemiche, il complesso del monumento alla Vittoria a Bolzano verrà storicizzato come luogo della memoria e aperto ai cittadini. L’accordo di programma sottoscritto oggi (3 gennaio) nella sede del Commissariato del governo dall’assessore provinciale Sabina Kasslatter Mur, in rappresentanza del presidente Luis Durnwalder, e dal sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli assicura un sollecito impiego delle risorse finanziarie messe a disposizione dagli enti pubblici coinvolti nel progetto che vuole spiegare e contestualizzare il monumento costruito tra il 1926 e il 1928: lo Stato(Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto) ha stanziato834.788,75 euro, la Provincia e il Comune di Bolzano un contributo di 100.000 euro ciascuno, per oltre un milione di euro complessivo che servirà all’adeguamento funzionale degli spazi necessari e all’allestimento del percorso espositivo pubblico nei locali sottostanti la gradonata basamentale del manufatto. Alla cerimonia della firma il Ministero per i beni e le attività culturali era rappresentato dal Direttore regionale per i beni culturali paesaggistici del Veneto, architettoUgo Soragni, che è anche responsabile dell’attuazione dell’accordo.

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da Tafter Journal del 3 gennaio 2012

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Il commissario del Governo Fulvio Testi ha ripercorso il veloce cammino procedurale del progetto dal 30 ottobre 2010 ad oggi, “nel rispetto di tutte le sensibilità” e che ha portato all’accordo definito “obiettivo storico” dal Prefetto. L’auspicio è di proseguire “con lo stesso spirito propositivo e costruttivo” per rendere il manufatto fruibile al pubblico e liberarlo dalle strumentalizzazioni dei gruppi linguistici. L’assessora provinciale ai beni culturali Kasslatter Mur ha parlato di “un bell’inizio di 2012″ e ha ricordato l’assoluta necessità di contestualizzare un monumento “che celebra il fascismo”, e nel quale la mancanza di spiegazioni adeguate “può dare l’impressione che quella celebrazione sia ancora valida.” Kasslatter Mur ha ribadito che è fuori discussione lo smantellamento del manufatto, “perchè deve restare come monito, accessibile e liberato dell’attuale carica simbolica e ideologica.” Oggi servono “il dialogo e la trasmissione della conoscenza storica – ha proseguito l’assessore citando un detto tedesco – perchè se non si sa nulla, non si riesce a vedere.”  Ha poi ringraziato per l’impegno la Giunta provinciale, lo Stato e il Comune capoluogo: “Con il buonsenso delle persone e di tutte le istituzioni coinvolte si lavora assieme per eliminare la connotazione di divisione che il manufatto rappresenta nella società civile.” L’auspicio è che i prossimi passi, che vedranno svilupparsi l’indice tematico del percorso espositivo, possano portare all’apertura del centro di documentazione entro l’anno.
Questo percorso espositivo – proposto da una Commissione composta da Soragni (presidente) e dagli storici Andrea di Michele, Christine Roilo, Silvia Spada e Hannes Obermair – documenterà la storia del Monumento alla Vittoria e i suoi significati ideologici nonché più in generale le vicende locali dal 1918 al 1945 correlate alle dittature fascista e nazionalsocialista. Le aree tematiche, distribuite in 13 locali su una superficie di circa 700 mq, approfondiscono tra l’altro storia e interpretazioni del monumento, la Grande guerra, il cambio di sovranità, la nascita del regime e gli effetti della svolta autoritaria, la creazione della città italiana, i palazzi della politica e militari, formazione, arte e cultura, la politica sociale e l’industrializzazione, le Semirurali, le opzioni e la Seconda guerra mondiale, e arrivano fino a illustrare la fine del conflitto e la nascita del primo Statuto di autonomia.
Alla firma dell’accordo il sindaco Spagnolli ha sottolineato l’importanza “di aprire alla popolazione nuovi spazi per approfondire il periodo storico su cui poggia la nostra convivenza e per costruire, attraverso la conoscenza, un futuro di pace.” L’architetto Soragni ha lodato il lavoro congiunto compiuto finora, “consapevoli che le diversità delle posizione critiche sono inevitabili, si pensi al Risorgimento, e che oggi bisogna respongere contrapposizioni anacronistiche.” La durata dell’intesa, comprensiva delle necessarie operazioni di collaudo delle opere, è di un anno ed è rinnovabile per ulteriori sei mesi, fatte salve circostanze documentate di forza maggiore. Per monitorare l’attuazione dell’accordo è stato istituito anche un Collegio di vigilanza composto da tre membri nominati, uno ciascuno, dal Ministero, dal Comune e dalla Provincia.

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Inserito su www.storiainrete.com il 9 gennaio 2012


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