Ennesima eccezionale scoperta a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo: gli archeologici della Soprintendenza all’Etruria Meridionale hanno individuato un’intera necropoli, costituita da trentasette tombe etrusche, in località Due Pini, in un area destinata a ospitare insediamenti industriali.
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da “Viterbo News24” del 4 gennaio 2012
Nel ”dromos” (corridoio d’ingresso), lungo 6 metri e mezzo e largo un metro e 40 centimetri, di una tomba a cinque camere, gli archeologi hanno rinvenuto i resti ossei di un cavallo e un’olla. La presenza del resti del cavallo costituiscono un forte indizio che potrebbe trattarsi di una sepoltura principesca o destinato ad un alto dignitario della comunità etrusca locale.
Tre tombe sono state già esplorate: una é risultata saccheggiata in tempi remoti ma, secondo le valutazioni degli specialisti, dovrebbe contenere ancora parte del corredo funebre. Un’altra, invece, dovrebbe essere ancora intatta. Nei prossimi giorni gli archeologici la esploreranno per verificarne il contenuto.
Il ”dromos” della probabile tomba principesca, risalente al VI secolo a.C., è stato scoperto ieri mattina (4 gennaio).
Ad accorgersi della presenza delle antiche sepolture è stato il personale della cooperativa archeologica di Firenze incaricato dalla Soprintendenza all’Etruria Meridionale di seguire dei saggi nell’area destinata ad ospitare attività produttive, in quanto sussistevano molte probabilità che celasse reperti archeologici. La previsione è stata così confermata.
La necropoli si trova a pochi chilometri di distanza dal parco archeologico -naturalistico di Vulci, dove, nei giorni scorsi, è stata individuata una tomba al cui interno è stata trovata una piccola sfinge in pietra, costituita da un felino con le ali e la testa di danna, datata tra il V-IV secolo a.C., ritenuta di straordinario valore storico.
Il luogo del ritrovamento è stato subito visionato dalla dottoressa Patrizia Petitti, della Sovrintendenza all’Etruria meridionale, e da Carlo Casi, direttore della Mastarna, società che gestisce il parco di Vulci. Sul posto operano due archeologhe della cooperativa di Firenze, le dottoresse Maddalena Vacca e Anna Carla Melaragni.
Nei prossimi giorni inizierà l’operazione di pulitura e di esplorazione delle tombe che, secondo gli esperti, potrebbero riservare interessanti ritrovamenti.
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Inserito su www.storiainrete.com il 7 gennaio 2012