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Gunung Padang: la piramide indonesiana ha oltre 14 mila anni?

Un team di studiosi dell’Agenzia nazionale per la ricerca afferma che la struttura indonesiana potrebbe avere tra i 25mila e i 14mila anni. La scoperta sgretola i convenzionali paradigmi archeologici e costringe a riscrivere la storia

di Ignazio Dessì da Tiscali Cultura del 30 novembre 2023

Quella di Gunung Padang, a 30 km dalla città di Cianjur, nella provincia di Giava, in Indonesia, potrebbe essere davvero la piramide più antica del mondo. Anzi, una delle costruzioni più antiche del pianeta.

I recenti studi di un team di esperti farebbero pensare infatti che questo incredibile sito megalitico sia antecedente alle piramidi egizie e persino a costruzioni ritenute le più antiche della Terra come quelle di Göbekli Tepe in Turchia.

Il team ha pubblicato i frutti della ricerca durata anni sulla rivista Archaeological Prospection di ottobre.

La “Montagna dell’illuminazione”

Gunung Padang ha sicuramente un fascino misterioso ed ancestrale. Non per nulla i locali lo considerano un luogo sacro, lo venerano e ad esso sono legati da vincoli atavici. Il sito, dichiarato patrimonio culturale nazionale, viene chiamato Montagna dell’illuminazione e si trova sulla sommità di un vulcano spento.  Al mistero che vi è custodito ha dedicato una parte del suo ultimo lavoro, trasmesso da Netflix in una miniserie, anche il noto ricercatore indipendente Graham Hancock.

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Il gruppo interdisciplinare dell’Agenzia nazionale per la ricerca, capitanato dal geologo Danny Hilman Natawidjaja, afferma nello studio che Gunung Padang risale addirittura all’ultima era glaciale. In pratica ad un’età compresa tra i 25mila e i 14mila anni fa.

La piramide – si legge su alcune fonti – sarebbe stata costruita scolpendo inizialmente la collina lavica e poi ponendo in essere interventi architettonici avvolgenti. E’ risultato chiaro però, secondo gli esperti, che la struttura è frutto di interventi diversi operati in varie fasi temporali. Lo studio evidenzia infatti che subì le ultime lavorazioni tra il 2mila e il 1100 avanti Cristo (múltiples etapas de construcción).

Le fasi individuate dagli studiosi

Nella prima fase i costruttori scolpirono il materiale lavico. Poi altri, un migliaio di anni dopo, tra il 7900 e il 6100 a.C., aggiunsero uno strato di mattoni e pilastri di roccia. Successivamente fu riversato uno strato di terra su una frazione della collina, coprendo parte del lavoro precedente.

Tra il 2000 e il 1100 a.C., invece, gli esponenti di un altro aggregato umano aggiunsero ulteriore terriccio, edificando inoltre i terrazzamenti in pietra oggi visibili e inserendo nuovi elementi strutturali.

Sconvolte le consapevolezze archeologiche esistenti 

Le evidenze rilevate nel sito indonesiano sono, in ogni caso, straordinarie e stravolgono le consapevolezze finora maturate dagli archeologi.

La prima cosa sorprendente è che i primi costruttori di Gunung Padang dimostravano capacità tecniche molto elevate. Una scoperta che spazza i convenzionali paradigmi applicati ai cosiddetti cacciatori-raccoglitori. La ricerca evidenzia, insomma, che esistevano pratiche costruttive avanzate già durante il periodo glaciale.

L’equipe di esperti ha studiato a fondo e per molto tempo (dal 2011 al 2015) la struttura tramite procedimenti tomografici ed utilizzo del georadar.
 
Inoltre i ricercatori hanno fatto carotaggi nella collina raccogliendo campioni che hanno consentito una datazione degli strati col radiocarbonio, e i risultati sono stati sorprendenti.

Confermata l’esistenza di misteriose cavità

E’ stato confermata, inoltre, l’esistenza di evidenti cavità all’interno della struttura che farebbero pensare a stanze e gallerie. Per questo gli esperti hanno intenzione di eseguire indagini più approfondite attraverso l’utilizzo di sonde dotate di telecamere. Inutile dire che gli sviluppi di questi ulteriori approfondimenti accendono grande interesse in tutto il mondo.
 
Gunung Padang costituisce insomma un altro dei grandi e stimolanti misteri che l’archeologia moderna e le nuove tecnologie ci propongono. Si tratta di indagare su argomenti che potrebbero effettivamente riscrivere la storia così come l’abbiamo finora conosciuta. Non resta quindi che attendere gli sviluppi delle nuove indagini che gli studiosi hanno in serbo.

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