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“E mò te sfonno”. Piccola lezione di storia della sessualità antica

Quando un semicolto incontra uno che ha studiato sul serio, il semicolto è un semicolto morto. E così si busca “du’ schiaffoni de cultura” che vanno a costituire una spassosissima quanto approfondita lezione di storia sulla sessualità degli antichi Greci e Romani e soprattutto sulla figura mitologica di Achille.

Protagonisti di questa vicenda, la disegnatrice Pubble – autrice satirica e di fumetti – e un certo “Bansky di Torino”, sedicente artista di strada. Tutto prende le mosse da un ambito quantomai lontano dalla Storia: le vicende “sentimentali” dei supereroi del fumetto americano, e nella fattispecie Superman e la “svolta” LGBTQWERTY.

Al “Bansky di Torino” non è piaciuta la vignetta satirica di Pubble sull’argomento, e si è permesso di ostentare con villania una superiorità intellettuale e culturale sulla giovane disegnatrice, cercando di innescare un cortocircuito: “Achille era gay e ammazzava centinaia di troiani, lo smalto ce l’hai tu nel cul0”. Peccato per il “Bansky di Torino” che Pubble non sia un’alfabeta funzionale – come egli presume – e che da archeologa sia appena un po’ più preparata del suo detrattore sull’argomento.

“Quanto t’ha detto male… Ignori che io sia laureata in arte grecoromana e che per 10 anni dopo la laurea io abbia approfondito, guarda un po’, proprio l’Iliade. E già… E MO’ TE SFONNO”.

E qui segue la lezione di quasi dieci minuti di storia greca, sulla figura di Achille e sugli usi e costumi sessuali degli antichi Greci che invitiamo tutti a seguire cliccando sul link (facebook non permette di postare l’intero video su una piattaforma wordpress).

I libri sono armi, non solo se li dai sui denti a chi non li legge.

E la morale di questa vicenda è che per parlare di questioni storico-culturali “bisogna studiare, bisogna averci voglia di conoscenza, leggere… guardarsi Netflix la sera non basta, e parlare per slogan non serve. Tocca che prendi un libro, il ditino, lecchi, apri il libro con l’altra mano, lo sfogli, poi guardi queste forme strane che sono le parole e allora, solo allora, forse forse ti potrei permette d’avere quell’arietta da me sento sto*****“.
E dal fantastico mondo di chi parla di storia senza averla studiata, è tutto.

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