Leda Gys era lo pseudonimo di Giselda Lombardi (Roma, 10 marzo 1892 – Roma, 2 ottobre 1957). Leda Gys è stata tra le attrici più note del cinema muto italiano e deve il suo nome d’arte al poeta romano Trilussa di cui è stata a lungo l’amante. Specializzata in ruoli brillanti partecipò nella sua carriera ad una ottantina di film (in gran parte perduti), prima in ruoli minori e ben presto come protagonista: il suo esordio è del 1912 e il suo ultimo film è del 1929. Dopo Trilussa, Leda si legò al produttore cinematografico napoletano Gustavo Lombardo con il quale si sposò. Dal loro matrimonio nacque Goffredo Lombardo (1920-2005) che ereditò dal padre quella che era stata la “Lombardo Film”, poi rinominata Titanus, una delle più importanti case di produzione italiana e non solo. Tra i tanti titoli prodotti ci fu, ad esempio “Il Gattopardo” di Luchino Visconti (1963).
Come ricorda l’Encicolpedia del Cinema della Treccani, la Gys “di una bellezza mediterranea e prorompente, fu una delle dive più amate. Contesa dalle maggiori società di produzione romane e napoletane, diretta dai principali registi dell’epoca, la G. ‒ lontana dall’ideale estetico di dive come Francesca Bertini ‒ diede vita a un personaggio ispirato più che alla vamp a Cenerentola, creando una galleria di figure verosimili, popolari, ricche di simpatia umana. Grazie a questa dimensione meno elitaria riuscì a sopravvivere alla grande crisi che all’inizio degli anni Venti cancellò il fenomeno divistico italiano e, nell’ultimo decennio del cinema muto, interpretò più film di qualunque altra attrice”.
Con l’avvento del cinema sonoro Leda Gys abbandonò le scene per dedicarsi all’educazione del figlio Goffredo