HomeMedio EvoCaccia alle streghe. Cosa è successo realmente? (parte 3)

Caccia alle streghe. Cosa è successo realmente? (parte 3)

Con questo estratto si conclude il lungo articolo di Ettore Panella da SUBLIMIA! del 4 dicembre 2015. La prima parte è qui e la seconda qua.

 

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Perché le persone ai margini della società erano i candidati ideali quali untori o streghe/stregoni?

Finora io ho approfondito lo stereotipo dell’inquisitore a caccia di streghe e quindi possiamo parlare di processi che venivano documentati ma si tratta di un pezzo della storia, poteva benissimo verificarsi un linciaggio basato su suggestioni collettive che facilmente facevano presa su della gente disperata e in preda al terrore e di questi non c’è una documentazione paragonabile, va anche detto che le autorità civili o la popolazione potevano richiedere il giudizio di un inquisitore ma non erano obbligati a rispettarne il verdetto per cui persone dichiarate innocenti dall’inquisitore potevano essere comunque giustiziate dall’autorità civile o linciate dalla popolazione.

Gli ebrei hanno da sempre costituito un gruppo che conservava la propria diversità pur potendosi facilmente confondere con le popolazioni del territorio in cui vivevano, (al contrario dei neri americani , ad esempio, che volevano integrarsi completamente ma il colore della pelle li rendeva individuabili). L’essere un corpo estraneo all’interno di una popolazione culturalmente omogenea rende sospetti in tempi felici ma se le cose vanno male e la popolazione è esasperata allora quei sospetti diventano certezze(vedi nota 7) come avvenne durante l’epidemia di “peste  nera” quando la gente si diede al linciaggio degli ebrei.  Lo stesso accade con le altre persone che si pongono all’esterno delle regole comuni quali ad esempio i senza fissa dimora che possono essere sospettati di vivere di illeciti, (magari in qualche caso è vero ma in tempi bui le loro colpe vengono moltiplicate), oppure le donne che si intrattenevano con uomini sposati potevano essere malviste dalle altre donne in quanto attentatrici della coesione sociale.

Questo può spiegare come mai la macchina della giustizia venisse messa in moto dalla popolazione e sia potere politico centrale che l’ inquisizione romana andassero un po’ a rimorchio del popolo.
Per il potere centrale i processi rappresentavano una interessante fonte di arricchimento delle proprie finanzie grazie ai soldi ricavati dal sequestro dei beni ai condannati. Addirittura con la bolla papale ad extirpanda (1252) si stabiliva che i beni confiscati agli eretici condannati venissero divisi in 3 parti, un terzo all’autorità civile, un terzo all’ufficio dell’inquisizione e un terzo agli inquisitori , (immaginate cosa succederebbe se il giudice che vi sta processando potesse incamerare un terzo dei vostri beni qualora veniste condannati, vi sentireste al sicuro?).  Poiché in genere erano i poveracci ad essere accusati dalla popolazione i costi dei processi erano in  perdita netta e questo spiegherebbe perché in fondo le autorità centrali non fossero mai state molto interessate alle streghe.

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 Oggi potrebbero esserci processi alle streghe?

I meccanismi alla base della caccia alle streghe o all’untore non sono affatto estinti e quello che scherzosamente ho chiamato effetto “tira la patata”  è alla base di molti comportamenti umani e di fronte ad una epidemia spaventosa ci comporteremmo probabilmente come i nostri antenati, ad esempio durante l’ epidemia di poliomelite del 1916, (meno di 100 anni fa),  che colpì gli Usa in un solo mese vennero eliminati 70 mila gatti accusati di essere  portatori della malattia, è un bisogno umano quello di allontanare ansia, paura  e disperazione anche facendo cose insensate perché è l’azione che migliora il proprio stato psicologico.
Probabilmente non lo chiameremo processo alle streghe ma se:

 

  • l’ansia nella popolazione per un determinato problema raggiunge livelli elevati;
  • se una persona è convinta che l’accusato abbia commesso quel crimine e riesce a far sorgere il dubbio negli altri che cominciano a credere di essere stati anche loro danneggiati;
  • se la cultura, la stampa, le credenze creano un humus favorevole;
  • se una persona o un gruppo di persone fortemente ideologizzate e alla ricerca di notorietà personale, ( e che spesso in qualche modo ci campano con queste cose), fomentano nella popolazione l’ansia e il dubbio inventando numeri a casaccio e cercando, in maniera addirittura grottesca agli occhi di un vero esperto, di ampliare a dismisura il fenomeno in questione trasformandolo da marginale a epidemico, (chissà quanti casi ci sono e noi non lo sappiamo è la frase che li fa individuare subito. Se non li conosci quei casi allora vuol dire che non hai il polso del fenomeno e non sei in grado di quantificarlo, anche le stime hanno criteri rigorosi per poter essere fatte);
  • se chi indaga non riesce a distinguere le suggestioni dai fatti e crea i presupposti per la celebrazione del processo;

ecco che sono state create le premesse per un moderno processo alle streghe/stregoni.

 

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Vuoi saperne di più sulla caccia alle streghe? Leggi Storia in Rete n. 47!!

Un caso che rientra perfettamente nello stereotipo della caccia alle streghe è quello avvenuto in Italia nella scuola di Rignano Flaminio.  25 aprile 2007 la stampa lancia una notizia incredibile, in una scuola le maestre abusavano di alcuni loro alunni. La denuncia viene da alcuni genitori convinti che i loro figli abbiano subito abusi sessuali in orario scolastico dopo essere stati narcotizzati.  Ciò che viene raccontato ha dell’incredibile come hanno dell’incredibile le storie narrate dai testimoni nei processi alle streghe.

I magistrati locali incaricati delle prime indagini mandano gli imputati  in galera preventiva e questo possiamo immaginarla come una forma di tortura per un incensurato.  Si diffonde tra gli addetti ai lavori l’idea che le testimonianze dei bambini siano state raccolte in maniera non corretta e il tribunale del riesame demolisce l’impianto accusatorio  revocando gli arresti agli indagati.  Notare che i due livelli della magistratura hanno opinioni diverse, quello più vicino agli accusatori è colpevolista o quanto meno non se la sente di andare contro il volere popolare mentre il livello meno vicino agli accusatori si mostra scettico e anche questa è una situazione che capitava nei processi per stregoneria quando un inviato da Roma demoliva il lavoro degli inquisitori locali.
La campagna stampa alimenta l’idea di un reato orribile commesso in quella scuola. Da un lato il desiderio di combattere il fenomeno e dall’altro il dubbio indotto che anche i propri figli siano stati vittime o avrebbero potuto esserlo  fanno crescere l’ansia complessiva della popolazione e sempre più persone chiedono “la testa” degli imputati che vengono mandati a processo nonostante le prove siano veramente poco convincenti.
Il processo finisce con l’assoluzione in primo grado degli inquisiti, come detto più volte anche i processi alle streghe finivano con l’assoluzione finale in oltre il 98% dei casi, ma gli inquisiti resteranno per sempre gli orchi nella convinzione di molti probabilmente come gli accusati di stregoneria restavano colpevoli per la gente anche se giudicati innocenti.

Ora provate, ovviamente con le debite differenze relative al periodo storico, a confrontare questo processo con il più famoso e duro processo alle streghe mai avvenuto in Italia, quello di Triora
http://www.instoria.it/home/triora.htm

La causa scatenante della rabbia popolare è la carestia e presto alcune donne della periferia, (guarda caso), vengono accusate di aver causato la fame grazie ai loro poteri occulti, di essere streghe in pratica. Il parlamento locale, (una specie di consiglio comunale), stanzia i soldi per il processo e chiede l’intervento degli inquisitori e ne arrivano due genovesi, (Triora era sotto l’autorità della repubblica marinara di Genova), che invitano, come prassi, la popolazione a riferire i nomi delle persone dedite alla stregoneria.

A causa di odi e rivalità si crea un meccanismo di denunce incrociate che rendono la situazione incontrollata con quantità sempre maggiori di imputati e alle prime accusate, donne emarginate, si aggiungono donne appartenenti a famiglie importanti e a quel punto il sostegno popolare al processo crolla. Di fatto gli inquisitori non concludono nulla e viene mandato dal doge il commissario speciale Giulio Scribani per uscire dall’impasse. Il caso ritorna in mano alla giustizia civile, peccato che il soggetto si riveli un pazzo furioso che estende la caccia alle streghe anche ai paesi vicini in un vortice di esaltazione che allarma tutti.

Le cose diventano grottesche quando l’inquisizione scomunica Scribani, in effetti non era compito della giustizia civile giudicare i reati di stregoneria, (competenza della giustizia religiosa).  Alla fine della storia la chiesa attraverso due suoi cardinali fece giungere l’ordine di chiudere il processo chiamando le donne incriminate non più streghe ma sudditi della signoria, (non erano solo donne, tra gli accusati c’era addirittura un ragazzo di 13 anni).  Non si sa che fine fecero le accusate, ma è molto probabile che furono liberate anche perché all’epoca le condanne venivano eseguite pubblicamente e in maniera plateale a monito per la popolazione e quindi difficilmente non avrebbero lasciato traccia.

 

Perché la caccia alle streghe  con i suoi stereotipi ha avuto così successo nell’immaginario collettivo?

Gli inglesi nel ‘700 definirono il medioevo dark ages (secoli bui) per marcare la differenza con la loro epoca in una specie di “derby”  illuminismo contro medioevo caricando quest’ultimo di tutto il male possibile e  la caccia alle streghe per la sua irrazionalità, (vedi nota 8), sembrava portare acqua al loro mulino anche perché il pensiero scientifico si era evoluto e stava crescendo dando origine alla rivoluzione industriale con tutte le sue mirabili promesse per l’umanità. In realtà la caccia alle streghe , come già detto, non c’entra nulla con l’alto medioevo ma inizia nel rinascimento.
Con la caduta dell’impero romano d’occidente effettivamente si ha una perdita di tecnologia e si perde l’abitudine all’igiene personale garantita dalle terme.  La perdita di 5 anni di vita media che da 35 anni passa a 30 testimonia uno stato di sofferenza che sicuramente c’è stato ma non fu tutto solo negativo, come tutte le ere storiche anche il medioevo ha avuto le sue luci e le sue ombre e una analisi storica riduzionista è sostanzialmente scorretta.
L’idea dei secoli bui ha avuto molto successo legittimando ogni genere di bufala, dalla paura dell’anno mille alla cintura di castità, e ancora oggi quando noi diciamo: tornare al medioevo;  intendiamo un ritorno ad una specie di inferno eppure dall’analisi onesta delle fonti non appare così orribile rispetto ad altre epoche che pure avevano i loro crucci.  L’ideologia di varia natura torna spesso a citare il medioevo operando il classico sistema del ritaglio dei fatti storici isolandoli dal contesto e trascurando elementi importanti , ad esempio dimenticare che addirittura un papa fosse stato accusato di stregoneria solo perchè essendo un uomo rompe lo stereotipo non è segno di correttezza.

Ettore Panella

(FINE ULTIMA PARTE)

NOTE

nota 1
Purtroppo le ricerche fatte sulle persone che credono alla magia sono un calderone inutile, (o perlomeno io non ne conosco di fatte bene), si arriva a dire che 1 italiano su 3 crede alla magia ma non si fa distinzione tra magia bianca e magia nera.  Guardare un oroscopo o chiedere consigli ad una cartomante sono una cosa mentre chiedere una fattura di morte o di scatenare il malocchio contro qualcuno o provocare sterilità, aborto o malformazioni al figlio della rivale sono cose ben diverse, certo si tratta di azioni inefficaci ma chi spende cifre consistenti in questo modo mostra di crederci e soprattutto di non avere scrupoli.  Sarebbe interessante una ricerca che approfondisca questo tipo di attività che, a giudicare dall’offerta, deve  avere un discreto seguito ancora oggi.

nota 2
Tortura del tratto di corda
http://it.wikipedia.org/wiki/Tratto_di_corda

 

nota 2 bis

https://www.youtube.com/watch?v=2orFWN5Zyq0

 

nota 2 ter

https://www.youtube.com/watch?v=69KzihRcUN0

 

nota 3
Identikit di una strega, brillante articolo che con ironia analizza i tanti stereotipi sulla stregoneria

https://unapennaspuntata.wordpress.com/2015/10/31/identikit-strega/

 

nota 3 bis
Devo onestamente e mestamente riconoscere che questa brillante intuizione non è mia. La mia cara amica  Rita durante un interessante scambio di opinioni mi fece un resoconto di una conferenza tenuta nella sua città da uno studioso della materia che per l’appunto mise l’accento sulla figura dell’accusatrice.  Non avendo assistito direttamente nè fatto domande al relatore ho preferito mettere il punto interrogativo anche se ritengo perfettamente affidabile la mia amica e brillantissima l’intuizione di studiare anche chi produceva le accuse.

nota 4
http://www.sublimia.it/relazione-uomo-donna/ciclo.html

nota 5
http://blog.you-ng.it/2014/07/04/traumi-psicologici-superare/

nota 6
http://www.focus.it/cultura/storia/il-vampiro-di-venezia-2902191746

nota 7
Si è spesso sostenuto che tutta l’ostilità riposta verso gli ebrei fosse dovuta all’accusa di deicidio ma personalmente non sono d’accordo con questa tesi.  La prova che mi convince viene dal linguaggio popolare dove accusare qualcuno di essere ebreo non ha alcun riferimento religioso ma significa accusare qualcuno di essere avido e gretto.  Definire qualcuno rabbino, nel linguaggio popolare delle mie parti significa essere avido e gretto alla massima potenza.   Ai cristiani è vietato guadagnare soldi dai soldi (l’usura in pratica) ma una società capitalista ha bisogno di capitali e di gente che li presti trovandone un utile e quindi agli ebrei era concesso esercitare l’usura, (non erano cristiani), in cambio del pagamento di una tassa.  Poichè i rabbini erano le persone più influenti e quindi ricche era più probabile che prestassero i soldi e considerando che in genere gli usurai non godano di una buona nomea è facile ritenere che alla base dell’ostilità popolare vi sia  questo aspetto amplificato poi dal fatto che gli ebrei fossero un gruppo culturalmente diverso rispetto agli abitanti del luogo.

nota 8
Fu l’illuminista Gottfried Christian Voigt a formulare per primo l’ipotesi di nove milioni di streghe bruciate commettendo errori a raffica come ad esempio considerare un numero di anni doppio rispetto alla durata effettiva del fenomeno che tra l’altro non fu omogeneo ma approssimabile ad una parabola e neppure fu omogeneo in tutta Europa. In effetti il suo scopo non era la ricerca storica ma  enfatizzare l’importanza della cultura e dell’educazione  contrapposte alla superstizione.  Questa stima campata in aria ha avuto un successo enorme sia in funzione anti cristiana da parte degli illuministi sia in funzione anticattolica da parte dei protestanti che dimenticarono i loro processi fino ai gruppi femministi e guerrasessisti che ripresero e diffusero l’errata stima.

 

Altre interessanti letture
La stregoneria nei paesi baschi

http://www.academia.edu/2772834/Stregoneria_nei_paesi_baschi._Voce_del_dizionario_dellInquisizione

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