HomeUncategorizedStorie poco note. Gerhardt Westrick, l’agente di Hitler negli Usa

Storie poco note. Gerhardt Westrick, l’agente di Hitler negli Usa

È da poco stato pubblicato il saggio «Le finanze occulte del Führer» (Edizioni Aurora Boreale, pp. 316, € 20,00) scritto da Simone Barcelli, collaboratore di «Storia In Rete». Si tratta di una ricerca minuziosa sugli insospettabili retroscena finanziari ed economici che hanno caratterizzato l’ascesa di Hitler in Germania. Pubblichiamo un breve «assaggio» di quello che il libro di Barcelli offre.

di Simone Barcelli per «Storiainrete.com»

Gerhardt Alois Westrick, un avvocato che rappresentava negli anni Trenta del secolo scorso quasi tutte le società americane che avevano interessi in Germania, si fece le ossa nello studio legale di Friedrich Albert Heinrich, specializzato in diritto societario internazionale, associato allo studio legale Sullivan & Cromwell di New York, lo stesso dove operavano in qualità di soci i fratelli Dulles (Allen Welsh e John Foster), coloro che segneranno buona parte della storia oscura degli Stati Uniti.

L’avvocato Westrick, negli anni Trenta, lavorava fianco a fianco con i fratelli Dulles nell’ufficio berlinese di Friedrich Albert Heinrich, associato allo studio legale di Sullivan e Cromwell, che favoriva in quegli anni gli investimenti americani in Germania, tanto che quasi tutto il denaro proveniente dall’estero giungeva dall’America. Tra le società assistite dallo studio legale tedesco, c’erano Ford, General Motors, Standard Oil, ITT, Texas Company (Texaco), Sterling Products e Davis Oil Company.

Nel 1938 Westrick decise di fare da solo, aprendo un suo studio a Berlino, e da quel momento alcune aziende americane che operavano in Germania si affidarono a lui. La principale società americana da lui patrocinata in Germania, di cui egli divenne addirittura presidente della filiale tedesca, era l’International Telephone & Telegraph Inc. Nel volgere di un decennio l’azienda, grazie ai finanziamenti della JP Morgan, si era rapidamente espansa in Europa acquisendo altre compagnie telefoniche, arrivando a dominare il mercato tedesco. Fu allora che ITT cominciò a sostenere la politica di Hitler, contribuendo alla causa con elargizioni in denaro in conti cifrati alimentati dalla Schroder Bank di Colonia, soprattutto nei riguardi di Heinrich Himmler, ma von Schroder aveva aperto uno sportello anche a Londra e un altro a New York, per convogliare più agevolmente il denaro dell’ITT all’organizzazione delle SS.

Westrick aveva agganci politici non indifferenti. Il fratello Ludger, di qualche anno più giovane, dopo una carriera in una holding siderurgica della famiglia Thyssen, dal 1933 era direttore generale e presidente del consiglio d’amministrazione di Vereinigte Industrie-Unternehmens AG; durante la guerra, rientrava nella ristretta cerchia degli industriali tedeschi che facevano capo a Hermann Goering. L’altro fratello, Julius, apparteneva alla squadra di Otto Abetz, amico di Joachim von Ribbentrop e ambasciatore tedesco in Francia dopo l’occupazione nazista. Fu proprio il ministro degli Esteri a incaricare Gerhardt Alois Westrick di compiere una missione diplomatica in America per strappare il consenso economico degli imprenditori in favore della Germania nazista.

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In veste di addetto commerciale dell’ambasciata del Terzo Reich a Washington, Westrick raggiunse gli Stati Uniti il 7 marzo 1940, dopo aver viaggiato attraversando solo paesi neutrali. È stato suggerito che il viaggio di Westrick in America sia stato organizzato dal capo della ITT Sosthenes Behn, mentre alle esigenze connesse al soggiorno di quasi sei mesi avrebbe pensato Torkild Rieber presidente della Texas Company, entrambi solidali con la Germania di Hitler.

Negli Stati Uniti Westrick trovò terreno fertile tra gli industriali che, avversi all’ideologia comunista, erano contrari all’entrata in guerra, poiché volevano proseguire le loro attività nel vecchio continente. Il 26 giugno 1940, subito dopo la conquista della Francia da parte della Germania, fu proprio Rieber a farsi carico delle spese per una cena in onore di Westrick, cui parteciparono fra gli altri Sosthenes Behn (ITT), James David Mooney (General Motors), Edsel Ford (Ford) e Philip Dakin Wagoner (Underwood).

In quel frangente buona parte della stampa periodica americana, sollecitata in tal senso dalle rivelazioni gonfiate fatte circolare dal servizio segreto britannico MI6, pubblicò articoli diffamatori nei confronti di Westrick e vere e proprie fake news sul conto della Germania e di Hitler. Ciò provocò una forte indignazione nell’opinione pubblica e costrinse «l’agente di Hitler», così fu definito sulla stampa, a lasciare l’America il 23 agosto 1940.

Westrick se ne andava e, mentre divampava la battaglia d’Inghilterra, due settimane dopo nasceva negli Stati Uniti l’America First Committee, un comitato contrario al coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto. Fondato all’Università di Yale, l’America First Committee raccolse adesioni importanti, come quella dell’aviatore Charles Lindbergh, filonazista e antisemita, e del futuro presidente degli Stati Uniti Henry Ford. L’associazione raccolse le firme di ottocentomila cittadini americani, ma si sciolse pochi giorni dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbour del dicembre 1941.

Nel frattempo Westrick, rientrato in Germania, continuò a gestire gli affari delle multinazionali americane, nella sua qualità di plenipotenziario dell’ITT. Si allontanò progressivamente dal Nazismo, come testimoniato nel dopoguerra dal capo dell’intelligence tedesco Walther Friedrich Schellenberg, con cui Westrick nel 1943 sarebbe stato in contatto per discutere anche della possibilità di destituire o uccidere Hitler.

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