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Il segreto della longevità dei Templari? La dieta mediterranea…

Secondo una ricerca condotta da 4 medici su documenti antichissimi, la straordinaria longevità dei monaci-soldati era dovuta alle regole igieniche ed alimentari codificate da Bernardo di Chiaravalle: poca carne e molti legumi e poi pesce, formaggio, olio d’oliva e frutta fresca. Un regime moderno, inconsueto per l’epoca e antesignano della Dieta mediterranea.
da Repubblica del 14 marzo 2016 
Vivevano 40 anni in più rispetto alla media dei loro coetanei. Quello che era uno dei segreti dei Templari sembra ora svelato da una ricerca che ha esaminato a fondo, utilizzando fonti documentali, le loro scelte alimentari: attenzione all’igiene a tavola, ma anche alla qualità e varietà degli alimenti, con poca carne e maggiore consumo di legumi, pesce e frutta fresca. “Una dieta che ha portato 314 Cavalieri Templari, uno dei più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani, in molti casi a superare i 70 anni al processo che li vide protagonisti nel 1321. La spiegazione potrebbe risiedere nell’effetto positivo esercitato sulla flora intestinale da questa alimentazione, più sana rispetto a ciò che si mangiava nel Medioevo. Una fonte naturale di probiotici che ha effetti positivi e protettivi sulla flora gastrointestinale”. La spiegazione, fornita all’agenzia Adnkronos salute, è di Francesco Franceschi, direttore della Medicina d’urgenza del policlinico Gemelli di Roma e autore, con il colleghi Roberto Bernabei, Giovanni Gasbarrini e Peter Malfertheiner, della ricerca “La dieta di Cavalieri Templari: il loro segreto di longevità?”.

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Lo studio, pubblicato su ‘Digestive and Liver Disease’, è stato condotto attraverso un’indagine sui documenti dell’epoca e del processo ed ha evidenziato come proprio la dieta possa aver aiutato questi monaci-soldati a vivere molto più a lungo della media, in un’epoca storica in cui l’aspettativa di vita oscillava tra i 25 e i 40 anni. Nel Medioevo – evidenzia lo studio – l’alimentazione era ricca di grassi e calorie, si consumava molta carne nelle classi più ricche e la gotta era una delle patologie più diffuse. Come l’obesità, simbolo di ricchezza e opulenza, il diabete mellito e i livelli di colesterolo e trigliceridi erano molto alti.
“La dieta dei Templari, molto moderna e se vogliamo antesignana della dieta Mediterranea, combatteva tutte queste malattie – afferma Franceschi – : mangiavano poca carne (2 volte a settimana), molti legumi (tre piatti a settimana) che invece oggi si consumano poco, ma sono invece potenti probiotici; il pesce era molto frequente e all’acqua da bere aggiungevano la spremuta di arance per arricchire la carica anti-batterica. Al vino (molto razionato) aggiungevano polpa di Aloe, pianta dotata di azioni antisettiche e funghicide molto utile nei Paesi con climi desertici caldi”.
“La longevità – sottolinea Franceschi – è stata una caratteristica peculiare dei Templari, secondo i documenti storici analizzati: Hugues de Payens morì a 66 anni; l’ultimo gran maestro Jacques de Molay quando fu ucciso, dopo 7 anni di prigione, aveva 67 anni. Al tempo questa eccezionale dote era attribuita a uno speciale ‘regalo’ divino, ma in realtà dietro c’erano abitudini alimentari e igieniche codificate in regole da Bernardo di Chiaravalle”.
Oltre alla regole scritte, infatti, i Cavalieri Templari avevano anche principi di comportamento da rispettare per evitare la diffusione delle infezioni: era obbligatorio lavarsi le mani prima di mangiare, il refettorio doveva essere sempre ben tenuto e le tovaglie sempre pulite. L’Ordine inoltre proibiva la caccia a fini alimentari, mentre furono proprio i Templari a dedicarsi all’allevamento del pesce, alimento molto presente nel loro regime alimentare insieme ai formaggi, la frutta fresca e l’olio d’oliva. “I Templari consideravano i frutti di mare un ottimo sostituto della carne, in questo modo – evidenzia ancora la ricerca – beneficiavano dell’effetto positivo degli acidi grassi omega-3 sui livelli ematici di colesterolo e trigliceridi, oltre all’effetto antiossidante e antidepressivo dei molluschi. In conclusione – affermano gli autori – crediamo che la dieta e le abitudini di vita potrebbero essere la spiegazione per la straordinaria longevità dei Templari: se questo è il caso, il motto ‘imparare dal passato’ non è mai stato così appropriato”.

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