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1944: “l’infernale Helen”, l’ultimo processo per stregoneria in Inghilterra

La previsione avveratasi del disastro navale. Una vita di imbrogli e raggiri ma su un fatto aleggia il mistero. Il Post, in occasione della vicenda avvenuta 80 anni fa, parlò di una truffatrice seriale ma i fatti lasciano ancora uno spiraglio aperto verso l’occulto

di Giacomo Pisano da TiscaliNotizie del 7 aprile 2024

In un’Inghilterra impegnata negli incerti esiti della Seconda Guerra Mondiale nessuno si aspettava di assistere ad un processo per stregoneria e invece il 31 marzo del 1944 Helen Duncan fu condannata a nove mesi di reclusione. La vicenda, raccontata dal Post in occasione della vicenda avvenuta 80 anni fa, parla di una truffatrice seriale ma i fatti lasciano ancora uno spiraglio aperto verso l’occulto.

Hellish Nell, Helen l’infernale

Nata in Scozia il 25 novembre del 1897, Helen era una bambina strana. Sosteneva di vedere fatti che si sarebbero verificati in futuro e di poter predire alle persone accadimenti minacciosi che li riguardavano. Si guadagnò così quel nome poco adatto a una bambina, Helen l’infernale, sviluppando un carattere bizzarro e irrequieto. Lavorò per alcuni anni in un ospedale e poi conobbe e sposò Henry Duncan, da cui ebbe dodici figli. Henry era un fervente sostenitore delle doti psichiche della moglie e la aiutò a conseguire la fama di medium, organizzando per lei sedute spiritiche a partire dal 1926.

Anni difficili e anni di speranza

Se da un lato la curiosità verso l’aldilà aveva riempito i salotti inglesi, e non solo, fin dai tempi della regina Vittoria, dall’altro le ferite della Prima Guerra mondiale e i tragici fatti che annunciavano l’imminente Seconda, avevano gettato tante persone nell’incertezza più assoluta. Il desiderio di entrare in contatto con figli, fratelli e mariti partiti per la guerra divenne spasmodico e sempre più persone si affidavano alle predizioni di Helen. Lei li accoglieva in un salotto buio dove al suono di un grammofono entrava in trance ed espelleva dalla bocca ectoplasmi bianchi che si materializzavano nella sala tra lo stupore e il panico dei presenti. Così ci racconta Malcom Gaskill nel suo libro “Hellish Nell: Last of Britain’s Witches”. Ma non poteva sapere Hellish Nell che sul suo operato indagava la London Spiritualist Alliance, associazione nata per smascherare truffe del soprannaturale. Infiltrando alcuni membri poterono essere presi dei campioni da questi ectoplasmi. Si rivelarono un miscuglio di garze, carta igienica, impasto d’uovo. Una truffa insomma. Il 6 gennaio del 1933 venne scoperta un’altra messa in scena: l’evocazione di una bambina, puntualmente comparsa nella sala, sfociò nel ridicolo quando si capì che si trattava solo di una sottoveste bianca. Però ci fu un fatto inspiegabile nella carriera di questa donna.

Una previsione azzeccata

Durante una seduta Helen disse con tono grave che la nave HMS Barham della Royal Navy britannica era stata affondata con tutto il suo equipaggio. La predizione era vera, la Royal Navy ne era informata ma aveva deciso di non divulgare subito la notizia per evitare il panico. Ma come poteva avere avuto quest’informazione una semplice donna che si guadagnava da vivere truffando la gente? La Royal Navy sospettò che fosse una spia e decise di tenerla d’occhio inviando due suoi ufficiali. Helen disse di essere entrata in contatto con la sorella morta di uno dei due, ma quest’ultima era viva e vegeta.

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L’arresto e la fine

Il 19 gennaio, durante un’altra seduta, la Duncan fu arrestata dapprima con l’accusa di vagabondaggio che l’avrebbe costretta a pagare una multa, ma poi, per punirla in modo esemplare si ricorse al Witchcraft Act che negava l’esistenza dei poteri sovrannaturali e puniva le presunte streghe che li millantassero per truffare la gente. La legge, dopo il processo durato sette giorni e che la vide condannata a nove mesi di carcere, fu poi abrogata con il laconico commento di Winston Churchill che la definì una questione veramente obsoleta. Una volta uscita dal carcere con la promessa di smettere la Duncan ricascò nell’antico vizio e fu quindi arrestata nuovamente nel 1956. Di lì a poco morì nella sua casa di Edimburgo portando nella tomba il segreto su quella tragica previsione del disastro navale che ancora oggi non può essere spiegato.

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