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Ecco il catalogo degli autografi: all’asta Garibaldi e Mussolini

Uscito in questi giorni, nel Catalogo degli autografi italiani sono contenute le valutazioni delle firme di circa 2.500 italiani illustri dal 1800 al 2000. Tra questi anche personaggi della cultura, dell’arte e dello sport che hanno fatto la storia d’Italia. Con un paradosso: ”Più il personaggio è istituzionalmente importante, meno si quota una sua firma”.

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da IGN del 30 novembre 2010

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Paolo VI ‘vale’ più di Mussolini e Garibaldi e Mazzini più di Cavour e Vittorio Emanuele II. Almeno secondo le valutazioni di mercato legate al loro autografo. A permettere di stilare queste curiose classifiche fra i personaggi della storia italiana è il ‘Catalogo degli autografi italiani’ (edito dalla C.I.F. e uscito in questi giorni) in cui sono contenute le valutazioni delle firme di circa 2.500 italiani illustri non più viventi, dal 1800 al 2000.

Pensando ai protagonisti dell’unificazione d’Italia, di cui ci si appresta a celebrare i 150 anni, si possono trovare Garibaldi e Mazzini. L”Eroe dei due mondi’ ha scritto molto dopo il 1870; le lettere di questo periodo quotano attorno ai 600 euro e la loro stima sale a 2.000 per documenti di rilevanza storica. Ma è tra il 1835 e il 1859 che vi sono le lettere più rare: da 800 a 5.000 euro a seconda del contenuto. Gli autografi datati poi tra il 1859 e il 1870 sono stimati tra i 600 e i 2.000 euro.

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Per quanto riguarda Giuseppe Mazzini, le lettere al fratello o agli amici di contenuto personale sono abbastanza presenti sul mercato e il loro prezzo si aggira tra i 900 (quelle tra il 1828 e il 1849) e i 600 euro (tra il 1849 e il 1872). Anche in questo caso, però, se le missive sono di contenuto ‘risorgimentale’ il prezzo supera i 3.000 euro e può raggiungere i 5.000.

Gli autografi di Cavour, invece, hanno prezzi più contenuti, anche perché ci sono molti documenti ufficiali con la sua firma. Per attestati o testi stampati (come decreti e promozioni), infatti, la valutazione si aggira sui 300/500 euro; mentre quelli più ‘storici’ aumentano di circa 500 euro. Discorso analogo per il Vittorio Emanuele II, primo re dell’Italia unita: le sue lettere costano attorno ai 300 euro. Sono gli anni della Legge delle Guarentigie, con la quale il neo-Stato italiano stabiliva unilateralmente i diritti e i doveri dell’autorità papale. E il 21 agosto 1871 il papa Pio IX scrisse al re Vittorio Emanuele II esprimendo le ragioni per cui non poteva accettarla. Una sua lettera autografa di questo periodo, come quelle scritte dal Pontefice tra il 1846 e il 1878, potrebbe aggirarsi sui 700/800 euro. Con un contenuto storicamente interessante si raggiungono anche i 2.000.

Arrivando al secolo scorso, sfogliando pagina dopo pagina, si scopre poi che una firma di Mussolini può valere dai 50 euro di un attestato prestampato (decreto, promozione e trasferimento) ai 600 su un frammento di carta; ma se l”autografo’ si trova su una foto può valere da 400 a 1000 euro. Va detto che, sempre per quanto riguarda il duce, se le firme del periodo 1922-1933 sono già più comuni, trovare quelle apposte nel periodo 1943-’45 è impresa rara. Per questo una lettera del periodo può essere quotata da 1.000 a oltre 5.000 euro.

Anche le quotazioni di Paolo VI sono diverse: se per un ‘autografo’ tra il 1920 e il 1963 si arriva vicino ai 200 euro, nel periodo papale (1963-1978) la sua firma varrà fino a 400 euro. Inoltre, con una lettera si sfiorano gli 800 mentre un contenuto interessante può far balzare il valore oltre i 1000 euro.

Per citare De Gasperi, la sua firma su un attestato vale dai 50 ai 100 euro, mentre con una foto si raggiungono i 400. Nel caso di una lettera, se il contenuto è storicamente valido, l’autografo supererà tranquillamente i 500. Ma, da firma a firma, viene fuori un piccolo ‘paradosso’. Infatti, ”più il personaggio è istituzionalmente famoso e importante, più sarà facile trovare carteggi, che siano lettere, attestati o decreti, con la sua firma e questo determinerà una diminuzione del valore”, racconta a IGN, testata online del gruppo Adnkronos, Sebastiano Cilio, autore del catalogo – con la collaborazione di Roberto Toniutti – nonché perito grafologo.

Appassionato di filatelia da oltre 45 anni, ”sono circa 6 anni che mi dedico agli autografi famosi, tra personaggi storici, politici e scrittori – prosegue l’esperto – valutando anche la loro autenticità”. Tra i pezzi pregiati dell’autore del catalogo appena uscito, racconta lo stesso Cilio a Ign, ”ci sono una lettera di Einstein, una di Mazzini e di Leopardi”. ”Il valore? Circa 20.000 euro”, aggiunge, spiegando anche: ”trovo materiale partecipando alle aste alle quali, immagino, partecipino anche personaggi famosi, spesso in forma anonima facendo offerte telefoniche”.

E chissà che fra questi ‘misteriosi’ appassionati non ci sia anche Nicolas Sarkozy. Filatelista da sempre, nonché collezionista di strumenti per la scrittura (Jean Alesi ha regalato al Capo dell’Eliseo una penna stilografica Montegrappa nell’edizione limitata “Tributo a Muhammad Ali”), il presidente francese ha una passione anche per i manoscritti firmati dai grandi della storia.

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Inserito su www.storiainrete.com l’8 dicembre 2010

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