Gramsci e la Scuola di Francoforte, il postmodernismo francese e l’ultracapitalismo californiano, il tutto fermentato nei campus universitari americani. L’Occidente ha così prodotto un’ideologia basata su isterismo di massa, odio delle proprie origini e negazione della realtà materiale. Divenuti oramai una sorta di religione di Stato per le sinistre sulle due sponde dell’Atlantico, wokeismo, cancel culture e oicofobia perseguono il suicidio assistito della civiltà occidentale. In Wokeismo, cancel culture, oicofobia. Tre minacce alla nostra civiltà (Historica/Giubilei-Regnani, pp. 200, € 16,00), una raccolta di saggi e interviste, gli autori si interrogano sulle origini di questa ideologia e delle sue prassi, smascherando la subdola penetrazione del wokeismo nelle nostre vite quotidiane e nelle istituzioni e proponendo un manuale di resistenza e contrattacco. Un nuovo volume della collana Machiavellica, con i contributi di Lorenzo Bernasconi, Francesco Erario, Raimondo Fabbri, Emanuele Mastrangelo, Enrico Petrucci, Spartaco Pupo e l’introduzione di Daniele Scalea, con tre interviste di Nathan Greppi a Marcello Foa, Marcello Veneziani e Giulio Meotti.