È stata una delle riviste erotiche più rappresentative degli anni ’80 e ’90. Il suo “lato oscuro” ora diventa una docu-serie che arriva in Italia dal 7 dicembre
di Carlo Lanna da Il Giornale del 5 dicembre 2023
Siamo di fronte a un’epoca di grandi cambiamenti dove tutto, ma proprio tutto, è a portata di click. Come il mondo della tv (e del cinema) non è più lo stesso nell’epoca dello streaming, anche tutto ciò che ruota attorno all’erotismo non è più come una volta. Le riviste patinate non esistono più e quelle che sono rimaste hanno snaturato la loro essenza. Prima e nell’epoca d’oro non c’era solo Playboy, ma andava per la quale anche Penthouse. E proprio la rivista erotica inglese che fu fondata nel 1965 da Bob Guiccione (di origine italiane) diventa fonte d’ispirazione per una docu-serie di Sky che racconta l’ascesa e la discesa dell’erotismo su carta prima dell’arrivo di internet. Non solo una serie che affonda nella storia vera di una pagina di storia della cultura pop moderna, ma racconta anche gli scandali legati a uno dei più grandi imperi a luci rosse del nostro tempo.
Il programma, che ha come titolo Penthouse: impero a luci rosse, prende il via il prossimo 7 dicembre su Sky Crime (nuovo canale tematico) e disponibile anche in streaming su NowTv. Quattro gli episodi previsti per una docu-serie che promette di far discutere. Una storia vera e incredibile in ogni suo punto che ha l’intenzione non solo di raccontare il lato oscuro delle riviste a luci rosse, ma punta il dito sul sistema editoriale del Regno Unito (e non solo), aprendo anche una parentesi sull’alta società inglese ed internazionale. Penthouse nacque come “rivale” di Playboy e, in poco tempo ha conquistato una buona fetta di pubblico. E fu proprio il suo editore che decise di spingere sempre di più sull’erotismo che, da patinato, è diventato estremo e fin troppo esplicito. Spesso, infatti, le foto proposte dalla rivista erano molto forti e anche i testi che le accompagnavano erano più spregiudicati rispetto a Playboy. Ma quali ombre si nascondevano dietro questo impero mediatico a luci rosse? E proprio su queste due strade che il documentario cerca di far luce sulla vicenda.
Nelle realtà, Bob Guiccione era un editore americano che fonda una rivista in Inghilterra e il nome di Penthouse fa riferimento a un tipo di abitazione di lusso molto tipiche a Londra, e il titolo fu scelto per evocare il suo alto livello di contenuti e il pubblico a cui è indirizzato. Inizialmente si trattava di una rivista nella quale, accanto ad articoli sulla vita di città, venivano proposte immagini di ragazze senza vestiti, ma sempre molto soft. È negli anni novanta che è avvenuta una svolta radicale nei contenuti che divennero più spinti. Nel 2013 la società che gestisce la rivista ha dichiarato fallimento per il motivo che molte persone preferiscono il porno via web invece che riviste hard. Oltre al racconto disinibito di Penthouse arriva, sempre su Sky, la seconda stagione di Playboy: le ombre di un impero. La docu serie mette in scena nuovi scandali sulla rivista di Hugh Hefner.