Del cugino turco del mostro di Loch Ness ancora non c’è traccia. Ma sul fondo del lago di Van i ricercatori hanno trovato un grande castello risalente a tremila anni fa. I muri fuoriescono per tre metri dal fondo del bacino salato e si estendono per più di un chilometro.
di Noemi Penna da LaStampa.it del 14 dicembre 2017
A dare l’annuncio della scoperta, dopo dieci anni di ricerche, è stata l’Università Van Yüzüncü Yil. E pare che l’acqua fortemente alcalina e ricca di carbonato di sodio abbia conservato bene le mura della capitale del regno di Urartu.
La città fortificata sorgeva proprio sulle rive del lago di Van: nei secoli, però, il livello delle acque è cambiato radicalmente, arrivando a sommergere anche il grande castello, risalente al 700 avanti Cristo.
Questo posto è stato a lungo un crocevia di popoli e culture. «Molte civiltà hanno stanziato nei pressi del Lago di Van – afferma Tahsin Ceylan, capo della spedizione subacquea -. Veniva chiamato mare superiore e credevano nascondesse molti misteri. E oggi stiamo andando a caccia proprio di quei misteri».
Il Van è il più grande lago della Turchia: ha una lunghezza di 119 chilometri per 80 di larghezza e raggiunge i 451 metri di profondità. E nei suoi fondali, oltre alle mura, i ricercatori hanno rinvenuto i resti di una nave affondata nel 1948, tombe medievali dei Grandi Selgiuchidi e un pavimento di stalagmiti che si estende per 4 chilometri quadrati.
Ad emergere ad oggi sono muri e colonne di mattoni, perfettamente lisci e squadrati, risalenti con molta probabilità all’Età del ferro. Ora bisognerà attendere gli scavi archeologici per sapere cosa si nasconde sotto la sabbia. E c’è già chi pensa di poter trovare un’intera città, una Atlantide turca, in barba a chi diceva che le ricerche erano solo una perdita di tempo: «La maggior parte degli archeologi e dei funzionari ci ha detto che non avremmo trovato nulla», conclude Ceylan. E invece…
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