Una regina polacca in Campidoglio: Maria Casimira Sobieski a Roma

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Roma ha ospitato per lunghi anni la corte polacca della regina vedova Maria Casimira Sobieska, giunta per celebrare il Giubileo del 1700 e poi rimasta nella città per quasi 15 anni. Oggi, dopo oltre 300 anni, ancora una volta in occasione di un Giubileo, “torna a Roma” diventa protagonista della mostra che racconta la famiglia reale polacca dei Sobieski e il loro rapporto con la città. L’esposizione sarà ospitata dall’11 giugno al 21 settembre 2025 ai Musei Capitolini, nelle sale al terzo piano di Palazzo Caffarelli. La mostra è stata curata da Francesca Ceci, Jerzy Miziołek con Francesca De Caprio.

Maria Casimira de la Grange d’Arquien (1641-1716), regina di Polonia

Maria Casimira de la Grange d’Arquien (1641-1716), francese di nascita, fu moglie di re Giovanni (Jan) III Sobieski di Polonia, che il 12 settembre 1683 fermò a Vienna l’avanzata ottomana. Alla morte del marito la vedova preferisce recarsi a Roma, anche per sfuggire alle pericolose battaglie di successione al trono. La presenza della famiglia reale polacca, ricevuta con tutti gli onori dal Papa e dalla nobiltà, sollevò sempre un grande interesse misto a curiosità per le vicende che la videro protagonista. Inoltre, profonda fu l’influenza esercitata sulla vita culturale romana dalla regina, annoverata nell’Accademia dell’Arcadia e patrona di importanti eventi musicali e lirici nella sua corte a Palazzetto Zuccari, in piazza Trinità dei Monti.

Un’altra regina della famiglia Sobieski visse e morì a Roma: si tratta della nipote Maria Clementina, che sposò il pretendente cattolico al trono d’Inghilterra Giacomo III Stuart. La coppia trascorse l’esilio romano sotto la protezione dei pontefici e partecipando attivamente alla vita culturale romana.

Numerose sono le testimonianze monumentali a Roma della famiglia Sobieski, dirette o indirette, conservate in chiese, palazzi e musei, tali da tracciare un vero e proprio itinerario sobiesciano: partendo dai Musei Capitolini, tocca numerose chiese tra cui, a titolo d’esempio, il monumento funerario del principe Alessandro Sobieski nella Chiesa dei Cappuccini a via Veneto o la Basilica Vaticana dove si trova lo splendido cenotafio dedicato a Maria Clementina Sobieska, il cui cuore è invece conservato in un’urna marmorea nella Basilica dei SS. Apostoli. Ancora, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a piazza della Repubblica sono collocate, all’interno della monumentale Meridiana Clementina, due placchette metalliche che ricordano la battaglia di Vienna, mentre la chiesa di San Luigi dei Francesi ospita il monumento funerario del padre di Maria Casimira, il longevo cardinale Henri de la Grange d’Arquien. Infine, in piazza Trinità dei Monti, si può ammirare un leggiadro portichetto fatto erigere da Maria Casimira e decorato con lo scudo polacco con le insegne dei regi coniugi.

Accanto a queste tracce disseminate sul territorio, la mostra “Una Regina polacca in Campidoglio: Maria Casimira e la famiglia reale Sobieski a Roma” propone una preziosa selezione di circa 60 opere, alcune esposte per la prima volta, di quadri, stampe, volumi, sculture, epigrafi e anche un busto d’armatura ussara. Le opere sono corredate da un video di presentazione e una teca con alcuni recenti volumi in italiano, dedicati alla famiglia reale a Roma.

Il percorso espositivo si snoda attraverso 5 sezioni . Dopo un’introduzione ( prima sezione , dal titolo Una regina a Roma. Maria Casimira e la famiglia Sobieski nell’Urbe) dedicata alla presentazione dei protagonisti della mostra, nella quale spiccano alcuni inediti dipinti che li raffigurano, la successiva sala (seconda sezione, dal titolo I reali Sobieski a Roma: la vita e la morte) offre al visitatore una serie di opere che testimoniano la presenza romana di Maria Casimira e della sua famiglia, con interessanti stampe dedicate anche alle fastose celebrazioni funebri romane in onore di Giovanni III e del figlio Alessandro.

Si entra quindi in un suggestivo ambiente (terza sezione, dal titolo La regina e l’amore per l’arte: l’Accademia dell’Arcadia, il teatro, la musica), caratterizzato da una volta che riproduce l’affresco della cappella realizzata da Maria Casimira a Palazzetto Zuccari, con la colomba dello Spirito Santo ei monogrammi coronati della regina. Nella stessa sezione si accenna poi alla sua presenza nell’Accademia dell’Arcadia, prima donna ad essere annoverata tra i suoi membri, e sono esposti degli interessanti acquerelli moderni del Museo di Roma che raffigurano l’Arcadia così come oggi si presenta e il celebre Palazzetto Zuccari con il suo portichetto coronato dallo stemma di Polonia.

Quindi, guidati da una musica settecentesca, si passa nelle sale (quarta sezione, dal titolo Una regina senza regno: Maria Clementina Sobieska Stuart a Roma) dedica alla regina senza regno Maria Clementina Sobieska Stuart, dove si possono ammirare importanti dipinti, stampe e un magnifico busto in gesso bronzato che raffigurano la giovane sovrana in tutta la sua bellezza.

Infine, ampio spazio è dedicato all’apoteosi di Giovanni III quale eroe vittorioso e trionfatore dell’epica battaglia di Vienna: nella quinta e ultima sezione, dal titolo La Battaglia di Vienna: la glorificazione di Giovanni III Sobieski il racconto viene rappresentato attraverso opere del Museo di Roma, dell’Università di Varsavia e dal Castello Reale di Varsavia.

Il percorso di visita prosegue in altre due sale dei Musei Capitolini . Nella sala denominata Castellani III , sempre a Palazzo Caffarelli, è esposta una magnifica epigrafe marmorea con il ritratto di regina Maria Casimira, eseguito dallo scultore Lorenzo Ottoni: l’opera celebra il suo ricevimento ufficiale in Campidoglio avvenuto il 2 dicembre del 1700. A questa si affianca l’epigrafe dedicata alla regina Cristina di Svezia nel 1656, la cui visita al Campidoglio servì da modello cerimoniale per quello destinato alla vedo reginava polacca.

Infine, raggiungendo Palazzo Nuovo , all’inizio della Galleria, è collocata una tavola marmorea dedicata dal Senato Romano a Papa Innocenzo XI all’indomani della vittoria di Vienna del 1683, la quale lo commemora quale artefice della Lega che portò alla liberazione della città austriaca e dove è menzionata Giovanni III Sobieski “re mai sconfitto”.

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla CulturaSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio dell’Ambasciata di Polonia, dell’Istituto Polacco di Roma e dell’ Accademia Polacca delle Scienze a Roma, la mostra è realizzata in collaborazione con l’ Università di Varsavia e la sua Cattedra di Archeologia, e vede come partner l’ Istituto Nazionale del Patrimonio Culturale Polacco all’Estero Polonika e il Museo del Palazzo Reale di Jan III Sobieski a Wilanów.

Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Catalogo edito da l”Erma di Bretschneider’ con la Cattedra di Archeologia dell’Università di Varsavia.

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