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Storia In Rete n° 1, novembre 2005

Ecco il primo numero di Storia in Rete! Il sommario prevede una lunga inchiesta sulle reali circostanze della fine (forse molto meno sanguinosa di quanto si è sempre detto) della famiglia imperiale russa dei Romanov: in pratica, secondo le recenti ricerche di un noto storico francese, Marc Ferro, un sottile gioco diplomatico consentì alle corti europee (a cominciare da quella tedesca di Guglielmo II) di ottenere dal debole governo bolscevico di Lenin la salvezza di parte dei Romanov. Come confermato più volte nel primo dopoguerra da importanti membri del Cremlino, il solo zar Nicola II venne ucciso mentre le figlie, l’erede al trono e la zarina (una principessa tedesca) vennero “fatti sparire” e probabilmente consegnati ad alcune corti o confinati in qualche convento. Ma con la vita salva. Nel primo numero di Storia in Rete anche un’intervista a Benedetta Craveri, autrice del libro “Amanti e regine” (Adelphi), dedicato alle figure femminili dell’ancient regime, e una a Giampaolo Pansa, anche lui tornato da poco in edicola con un nuovo libro sugli eccidi del secondo dopoguerra. Interviste anche a Ida Maglia, l’antropologa che si batte per la difesa della cultura e della storia italiana, e a Lorenzo Del Boca, presidente dei giornalisti italiani, feroce critico del Risorgimento e autore di un volume sul Tribunale Speciale fascista (“Il segreto di Camilla”, Utet). Aldo Mola, denuncia il rischio che lo Spielberg, il tetro castello che fu la prigione di molti patrioti italiani del Risorgimento, diventi da museo che è un albergo di lusso. Tra gli altri articoli la rivelazione di una “marcia della morte” imposta dai francesi ai nostri soldati prigionieri in Africa settentrionale nel 1943 e la strana vicenda che per poco non portò l’Italia di De Gasperi a dichiarare guerra alla Corea nel 1950.

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