HomeBlogStatue a rischio: Marco Aurelio e Augusto sotto attacco in un’università della...

L'insolita Storia

Statue a rischio: Marco Aurelio e Augusto sotto attacco in un’università della Ivy League

Alla Brown University, Providence, Rhode Island, un gruppo di studenti riunito nel collettivo “Decolonization at Brown” (un nome, un programma) ha deciso di prendersela con due imperatori romani… Marco Aurelio e Ottaviano Augusto!
Le due statue che ornano i cortili delll’ateneo (parte della prestigiosa Ivy League) non sono due statue qualsiasi. La prima quella di Cesare Augusto è una copia esatta dell’Augusto di Prima porta (ai Musei Vaticani) e fu inaugurata nel 1906. Mentre il Marc’Aurelio, eretto nel 1908, è la copia della statua al Campidoglio. Entrambe le statue furono donate dai fratelli Robert Hale Ives Goddard e Moses Brown Ives Goddard, della famiglia a cui l’Università è intitolata. (Fu fondata come Rhode Island College nel 1764 e dedicata ai Brown dopo una donazione di Nicholas Brown Jr., filantropo e abolizionista, anche se il padre, Nicholas Brown Sr., fu commerciante di schiavi).

Il collettivo decolonization vuole la rimozione della statue in quanto simbolo di “white supremacy and white civilization.” (E diciamo che sul secondo punto non si può dargli torto, due pezzi da novanta della storia dell’Impero romano quali migliori testimonial della nostra civilità?)

L’inagurazione della statua equestre di Marco Aurelio alla Brown University, 1° giugno 1908 (via Brown.edu)

Sul sito del giornale universitario dell’ateneo potete leggere tutta la posizione ufficiale del collettivo, che argomenta come il problema sia proprio la “civiltà classica” occidentale sia la chiave di volta della supremazia bianca. Con l’antica Roma ovviamente in prima fila.

The Brown Daily Herald – The statues must go: Brown should not celebrate colonialism

Ma stavolta, trattandosi di copie di statue antiche, i cui originali sono pure tra i massimi esempi della statuaria romana, stavolta qualche sopracciglio si è alzato. Illuminante l’editoriale del The Wall Street Journal “Ancient History Isn’t Colonialism” firmato da Alessandra Bocchi che prova a mettere qualche puntino sulle “i” spiegando come “White supremacy didn’t emerge until the 17th century, when modern science gave rise to theories about human races. The emperors’ legacies represent some of civilization’s greatest virtues.

E pure il consiglio studentesco della Brown University non ha approvato il supporto alla rimozione, di fatto respingendo l’istanza. Ma andando a vedere i voti la situazione per gli imperatori dell’Antica Roma la situazione non è così rosea: i favorevoli alla rimozione sono il 46,4 %! Contrari 39,4 % e 14,3 % astenuti (risultati citati dal The Brown Daily Herald del 10 novembre).

Il Cesare Augusto, copia dell’Augusto di Prima porta, alla Brown University. La statua è monca di un braccio non per l’azione di un qualche sedizioso, ma perché lo perse nel 1938 dal Great New England Hurricane. In memoria dell’evento non fu mai riparata.

Quindi, come gli illustri precedenti descritti nel Capitolo 5 – La trappola della ricontestuallizzazione del volume Iconoclastia – La pazzia contagiosa della Cancel Culture che sta distruggendo la nostra Storia (Eclettica, 2020), potrebbe essere solo questione di tempo per vedere la rimozione delle statue dei due imperatori. Prima la ricontestualizzazione, poi alla risignificazione e infine alla rimozione dei due insigni antichi romani. D’altronde come titolava una lettera/editoriale del Washington Post di luglio 2020: “We don’t need statues to know history”, non abbiamo bisogno di statue per conoscere la Storia. Lettera in cui cui Richard Handler, professore del dipartimento di antropologia spiegava come nell’Università della Virginia si potesse fare a meno delle statue di Thomas Jefferson (per inciso il 3° presidente degli Stati Uniti è stato il fondatore dell’università ove insegna il Prof. Handler).

Insomma, non dite che non vi avevamo avvisato!

Clicca qui per ordinare “Iconoclastia – La pazzia contagiosa della Cancel Culture che sta distruggendo la nostra storia”

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Advertisment -

DALLO STESSO AUTORE

ARTICOLI PIù LETTI