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Si riapre l’inchiesta sulla fine degli Zar

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Una corte di Mosca riapre la strada per riconoscimento all’ultimo zar Nicola II e alla sua famiglia, trucidati dalla polizia politica di Lenin nel 1918 a Iekaterinburg, della qualifica di “vittime della repressione politica”. Il tribunale di Basmanny – un quartiere moscovita – ha infatti giudicato illegale la decisione della procura russa di chiudere l’inchiesta sull’esecuzione della famiglia imperiale, suscitando l’entusiasmo della famiglia Romanov. “E’ una grande vittoria legale per tutti quelli che apprezzano la memoria storica”, ha commentato Aleksandr Zakatv, direttore della cancelleria dell’ultima dinastia degli zar, come riferiscono le agenzie. A suo avviso, ora “l’indagine deve essere riavviata o bisogna pubblicare tutti i documenti in conformità con la decisione del presidium della corte suprema”. Per l’avvocato della famiglia Romanov, German Lukyanov, “questo è un passo importante nella nostra ricerca della verità. Il popolo russo ha il diritto di sapere cosa è successo”. Nell’ottobre 2008 la corte suprema russa aveva deciso di riabilitare Nicola II e la sua famiglia (la moglie Alessandra e i loro cinque figli), ma nel gennaio 2009 la procura aveva chiuso l’inchiesta. Ora i Romanov sono ad un passo dal riconoscimento che quell’esecuzione fu decisa per motivi politici dal nuovo potere bolscevico.

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Inserita su www.storiainrete.com il 7 settembre 2010

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