Michele Rallo ha pubblicato il volume “Anni decisivi; Europa 1939” (Oaks ed.) sul secondo conflitto mondiale
di Manlio Triggiani da Il Barbadillo 2 Luglio 2023
La seconda guerra mondiale resta – al di là del giudizio storico e/o politico – uno spartiacque fra un mondo e un altro tutto differente, quello uscito dalle macerie del vecchio continente. Comprendere le dinamiche e le cause di quell’immane conflitto che mutò il volto del mondo, è fondamentale per comprendere anche le responsabilità e il destino di ogni nazione. Michele Rallo (1946), trapanese, studioso e ricercatore della storia europea del Novecento che da decenni si occupa del secondo conflitto mondiale, ha all’attivo numerose pubblicazioni.
Rallo pone come punto di partenza del suo libro un nuovo metodo di indagine non legato al filo rosso del semplice svolgersi dei fatti. Infatti, “il 1939 non fu solamente l’anno che avrebbe segnato lo spartiacque fra la pace e la guerra, ma si rivelò soprattutto l’anno in cui maturarono le condizioni per cui dalla pace si sarebbe passati alla guerra. Nonostante i risultati del Patto di Monaco e gli sforzi di Mussolini per mantenere la pace, alla fine ebbero la meglio i circoli bellicisti di Londra e di Washington, che riuscirono a scatenare l’immane conflitto”. Un’analisi, quindi, dietro le quinte, un’analisi minuziosa concentrata sul 1939, anno in cui emerse una radicalizzazione delle tensioni e la definizione dei fronti: democratico da una parte, totalitario dall’altro.
Una visione del mondo e un insieme di interessi profondamente differenti e contrapposti. Peraltro il 1939 segnava la sconfitta della politica diplomatica del fascismo: tendeva a un accordo permanente per mantenere gli assetti di pace che fosse incardinato in un’intesa italo-tedesco-franco-inglese (come prefigurato dal Patto a Quattro del 1933 che si era prolungato fino all’intesa di Monaco del 1938). Ma venne meno.
La contrapposizione ideologica non poteva che definire nei fatti una scelta di campo che avrebbe potuto condurre – come poi condusse – a una guerra di dimensioni continentali. Rallo dimostra nella sua narrazione che questa guerra di ampiezza inedita non era voluta da Mussolini che tentò di scongiurarla fino all’ultimo né dalla Germania che, invece, aspirava a una pace e ad accordi con la Gran Bretagna e neanche Daladier voleva che la Francia si impegnasse in un conflitto come anche il dittatore Stalin. Chi voleva che il conflitto deflagrasse fu, secondo l’interpretazione di Rallo – i circoli bellicisti Usa e del Regno Unito, peraltro su molti temi contrapposti alla società civile e alla politica dei loro paesi. Un libro con tesi innovative.