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L'Insolita Storia

Salvatore Todaro, la biografia che mancava

Arrivato nelle sale il Comandante, il film con protagonista Pierfrancesco Favino nei panni del sommergibilista Salvatore Todaro incentrato sulla vicenda dell’affondamento del Kabalo, e del successivo salvataggio dei naufraghi, quello che mancava era una nuova biografia del comandante italiano. Lacuna colmata dall’arrivo su Amazon di Comandante Todaro: La storia oltre il mito, biografia di Salvatore Todaro disponibile in ebook e cartaceo.

Todaro e i duemila anni di civiltà

Lavorando all’articolo pubblicato lo scorso febbraio sulla famosa frase di Salvatore Todaro «Una civiltà vecchia di duemila anni impone agli italiani doveri che altri popoli possono anche fare a meno di sentire» era apparso subito evidente come i testi disponibili sul comandante Salvatore Todaro fossero piuttosto datati.

Una bibliografia fatta innanzitutto di testi di divulgazione sulla battaglia dell’Atlantico come Sopra di noi l’oceano di Antonio Trizzino. E soprattutto la biografia di Armando Boscolo Il Comandante Salvatore Todaro per i tipi di Giovanni Volpe Editore, 1970. Boscolo era chioggiotto come Salvatore Todaro (a esser precisi chioggiotto d’adozione, in quanto Todaro nacque a Messina, ma frequentò nella cittadina della laguna scuole elementari e medie) e soprattutto conobbe Todaro già in gioventù. Il volume del 1970 è una biografia sentita, di piacevole lettura, ricca di interviste a chi conobbe Salvatore Todaro, dai semplici marinai agli ufficiali. Biografia dove trovano ampio spazio i racconti di Vittorio Marcon, interpretato nel film Comandante da Massimiliano Rossi. Pure una biografia datata anche per l’impostazione memorialistica, rimanendo talvolta priva dei necessari riferimenti e riscontri.

Salvatore Todaro, una biografia che mancava

Quella di Salvatore Todaro è una figura storica che negli anni si è fatta sempre più vulgata e narrazione fine a sé stessa. Complice anche le buone intenzioni del salesiano Terenzio Bosco che nel 1971 da alle stampe un libro per ragazzi e per le scuole dal titolo Di professione uomini. Una raccolta di storie edificanti ispirate a vicende realmente accadute, dai partigiani a Madre Teresa di Calcutta, che vuole essere sia ispirazione che stimolo per l’insegnamento (ogni racconto è completato da una guida all’attività come interviste a reduci della guerra o della resistenza) e in cui compare anche Salvatore Todaro.

Ma che pur nelle intenzioni di ispirazione agli scolari, contribuisce a far diventare la vicenda storica e umana di Salvatore Todaro più una leggenda che un fatto storico.

Salvatore Todaro, “un uomo per tutte le stagioni”?

Ma non c’è solo Teresio Bosco: la “narrazione” e la leggenda intorno a Salvatore Todaro nascono immediatamente dopo la sua morte. Ebbene sì, la figura di Salvatore Todaro e il salvataggio dei naufraghi del Kabalo non vengono rivalutate solo oggi. Magari insistendo sul tema dell’accoglienza, in un’eventuale chiave più o meno implicitamente anti-salviniana.

La stessa vicenda biografica di Salvatore Todaro (Kabalo incluso) ottant’anni orsono, poteva essere raccontata in chiave utile alla propaganda bellica. Salvatore Todaro diventa così un eroe tra epica omerica e l’antica Roma, o almeno così lo racconta Pietro Caporilli dalle pagine de Il Giornale d’Italia appena due settimane dopo la morte di Todaro sull’isola di La Galite in Tunisia, il 30 dicembre 1942.

E quella di Caporilli non rimane un’iniziativa isolata di un singolo giornalista. Su Todaro scriverà poche settimane dopo Orio Vergani, tra le firme più prestigiose del Corsera. E anche la collana di volumetti per ragazzi del MinCulPop, Eroi e avventure della nostra guerra, dedica un opuscolo a Salvatore Todaro. A firmare il racconto l’ammiraglio Ubaldo degli Uberti, capo dell’Ufficio Collegamento Stampa di Supermarina, di fatto il responsabile della propaganda della forza armata. Nonché amico personale di Ezra Pound (che trova il modo di citare nel racconto su Todaro!) e poi nella marina della RSI.

Altri due film su Todaro dimenticati

Salvatore Todaro si ritrova così suo malgrado a diventare un uomo per tutte le stagioni. Tanto da ispirare, ben prima di Comandante di Edoardo De Angelis (qui una prima recensione del film con Favino) un film e uno sceneggiato televisivo. Citazioni trasversali, i nomi vengono cambiati e le vicende romanzate, ma allo stesso modo mantenute esplicitamente riconoscibili.

Il primo è La grande speranza del 1954: regia di Duilio Coletti e soggetto firmato da Marc’Antonio Bragadin, ufficiale di Marina, storico, soggettista e sceneggiatore di diversi film sulle vicende belliche (nonché discendente del più noto omonimo). Film molto romanzato che pure quando si arriva al Kabalo riprende il racconto dei naufraghi belgi in maniera esplicita.

E poi nel 1977 lo sceneggiato Rai Supermarima commissione speciale d’inchiesta Smg. 507, che diventa una sorta di “procedural drama” intorno ai fatti del salvataggio del Kabalo raccontati come una fittizia commissione d’inchiesta. Nonostante i nomi cambiati sulla stampa dell’epoca nella promozione prima e nella critica poi si fece esplicito racconto alla vicenda umana di Salvatore Todaro.

Al cinema, ma non in libreria…

Insomma in ottant’anni la figura di Salvatore Todaro non è mai stata obliata del tutto, riscuotendo periodicamente rinnovato interesse. Nonostante questo interesse la sua figura in tempi recenti non era stata oggetto di approfondimento dal punto di vista storico, rimanendo la lacuna periodicamente colmata dalle ristampe del volume di Boscolo per altri editori in piccole tiratura.

Mentre invece ad altre figure chiave del sommergibilismo italiano, note e meno note, venivano dedicate nuove e aggiornate biografie anche dal punto di vista metodologico e storiografico. Come Carlo Fecia di Cossato – L’uomo, il mito e il marinaio di Achille Rastelli, 2001, e Longanesi Cattani – Il miglior comandante fra i comandanti migliori, di Enrico Gurioli, 2008. Entrambe per i tipi di Mursia.

Salvatore Todaro, la biografia che mancava

Ecco perché l’articolo di febbraio 2023 dedicato alla frase sui “duemila anni civilità” è diventato il punto di partenza per provare a raccontare Salvatore Todaro e colmare la lacuna. Basandosi sul lavoro di Armando Boscolo di cinquant’anni orsono e analizzandolo dal punto di vista della bibliografia più recente, come il fondamentale Uomini sul Fondo – Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi di Giorgio Giorgerini, Mondadori, 1994.

E allo stesso modo analizzare la genesi della leggenda nata intorno a Todaro. I “duemila anni civilità” e non solo. Raccontando come i vari Caporilli, Vergani, degli Uberti, Trizzino, Boscolo, Bosco hanno contribuire a raccontare l’uomo Todaro e a plasmarne la sua leggenda.

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