HomeStampa italiana 1Non dimentichiamo la lezione delle invasioni barbariche

Non dimentichiamo la lezione delle invasioni barbariche

Ogni giorno dalle coste della Libia e della Turchia arrivano in Europa migliaia di persone che fuggono da paesi in guerra e da zone conquistate da bande fanatiche. Non è un fenomeno nuovo.

Francesco Alberoni dal Giornale del 20/12/2015 il Giornale, ultime notizie

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Per secoli i bellicosi nomadi dell’Asia centrale hanno massacrato i loro vicini che, per salvarsi, fuggivano verso Occidente. È cosi che sono state messe in moto le invasioni barbariche. Farò un solo esempio. A nord del Danubio vivevano i Goti, che facevano i contadini. Verso il 350 d.c. dal centro dell’Asia arrivarono gli Unni, nomadi delle steppe che vivevano di saccheggi come hanno poi fatto per secoli gli Jong-Nu e i mongoli di Gengis Khan e di Tamerlano. I Goti scapparono a sud e si fermarono affamati sulle rive del Danubio dove scongiurarono i romani di lasciargli passare il fiume ed entrare nell’impero dove c’era prosperità, pace e lavoro. L’imperatore Valente diede loro il permesso e li aiutò ad entrare. E in ciò c’è una analogia con quanto avviene oggi. In Asia e in Africa infatti sono al potere bande di fanatici religiosi che non coltivano, non costruiscono, non producono, sanno solo uccidere e saccheggiare e la gente fugge nel ricco Occidente dove viene lasciata entrare e dove molti governi, come quello della Merkel, la invitano a venire.

E ci sono anche statisti europei ed americani che vorrebbero accogliere i turchi facendo entrare la Turchia nella Ue, dove c’è libera circolazione della popolazione. Così si formerebbe un’unica comunità euro-asiatica. Ad ogni modo, se i flussi migratori dovessero continuare, nei prossimi decenni si formeranno in Europa consistenti comunità islamiche africane ed asiatiche che ne modificheranno la composizione etnica e religiosa. Nessuno può dire con quali conseguenze, infatti da questo crogiuolo può nascere un grande rinnovamento culturale, forse una rivitalizzazione economica, ma possono nascerne anche divisioni e conflitti. Riprendendo l’esempio dei Goti che fuggivano dagli Unni e che l’imperatore Valente aveva fatto traghettare al sicuro nell’Impero romano, ricordiamo che negli anni che seguirono, i Goti di Alarico saccheggiarono Roma e quelli di Teodorico conquistarono l’Italia.

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