Il 9 aprile 1483 morì il re d’Inghilterra Edoardo IV. Lascia due figli, Edoardo e Riccardo, di 12 e 9 anni. Tutto sembrava semplice. Purtroppo per i ragazzi, l’Inghilterra era in preda a una guerra civile – la Guerra delle Rose (1455-1485) – e a un’instabilità cronica. Nel 1483, i giovani principi si trovarono ostaggi nella lotta tra due fazioni rivali: la madre, la temibile Elisabetta Woodville, e lo zio, Riccardo, duca di Gloucester. Nel giro di poche settimane, quest’ultimo si impose e fece proclamare i nipoti bastardi. Per quanto riguarda i due principi, internati nella Torre di Londra, nessuno avrebbe più avuto notizie di loro. Riccardo III fu ucciso nella battaglia di Bosworth da Enrico VII Tudor nel 1485.
Pochi anni dopo, due impostori, Lambert Simnel (1487) e Perkin Warbeck (1491-1497), si spacciarono, il primo come nipote di Edoardo IV, il secondo come il giovane Riccardo della Torre di Londra, e tentarono senza successo di rovesciare Enrico VII. Quest’ultimo graziò abilmente il primo e mantenne Warbeck a corte finché un altro passo falso del mitomane non lo costrinse a impiccarlo.
Circa dieci anni fa, Philippa Langley, una storica dilettante, riuscì a trovare e identificare i resti di Riccardo III, sepolti sotto un parcheggio. Il suo lavoro le ha procurato una meritata fama, seguita da un documentario e poi da un film (The Lost King, Premio Historia per il miglior film storico 2023). Purtroppo, ora si è imbarcata in un progetto più audace: riabilitare il suo eroe e dimostrare che non ha fatto assassinare i suoi nipoti.
Ha così raccolto nuove prove, che si limitano a quattro documenti, tutti provenienti dai Paesi Bassi, allora governati da Massimiliano d’Asburgo e da sua suocera, Margherita di York, sorella di Edoardo IV, che nutriva un odio feroce per Enrico VII. Esse non fanno altro che confermare che ella appoggiò i due impostori (cosa che già sapevamo); aveva tutte le ragioni politiche e forse anche psicologiche per riconoscerli come suoi nipoti. È stata inoltre riportata alla luce una dichiarazione testimoniale, senza dubbio dettata dal falso Riccardo, che racconta la sua presunta fuga. In breve, Philippa Langley ha fatto rivivere l’antico mito del “re nascosto”, tornato per scacciare l’usurpatore e soddisfare le speranze del popolo. (F.An.)