Il partito più forte del nostro paese da almeno cinque secoli sembra essere quello del “Franza o Spagna purché se magna”. Dalle invasioni francesi e spagnole del XV secolo alla attuale sudditanza ai poteri transalpini e transatlantici, passando per la “stagione delle privatizzazioni” auspicata sul panfilo Britannia nel 1992, l’Italia sembra avere un destino di sovranità limitata al quale si sono perfettamente adattate quasi tutte le nostre classi politiche nel corso dei secoli.
In questo numero di settembre 2022 non si parla solo delle miserie dell’Italia ma anche delle polemiche culturali, con la querelle attorno alla mostra dedicata a Julius Evola nel MART. E ancora il Risorgimento, con due lettere ritrovate di Garibaldi durante la Spedizione dei Mille, in cui l’Eroe, nel 1860 alle porte di Palermo, cercava di scongiurare lo scontro fratricida fra le sue camicie rosse e l’esercito borbonico.
L’avvicinarsi del centenario della Marcia su Roma ispira ancora considerazioni di Aldo A. Mola sull’impatto istituzionale della fatale data del 28 ottobre 1922; fu una vera Rivoluzione o piuttosto una parata para-militare?
Dall’alba del Fascismo al suo tramonto, con l’impreparazione militare italiana alla Seconda guerra mondiale: un disastro che, come documenta un nuovo saggio, si è poi concretizzato nella maldicenza continua ai danni dei soldati costretti a combattere in permanente condizione d’inferiorità sul nemico.
E infine due libri: la biografia a fumetti dell’Imperatore Showa, al secolo Hirohito, e un’anticipazione dal saggio di Edoardo Gagliardi “The great invasion” sull’inizio del melting pot statunitense e la fine dell’America bianca, anglosassone e protestante.
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