In Giappone l’amministrazione comunale di Hiroshima ha riconosciuto ad un anziano reduce, Tsutomu Yamaguchi, la condizione “hibakusha” (superstite), ovvero il diritto di definirsi “sopravvissuto al bombardamento nucleare”. Nulla di straordinario – gli hibakusha sono circa 260 mila – se non fosse per un particolare. Yamaguchi è un doppio hibakusha: è l’unico di cui si ha notizia ad essere superstite di entrambi gli attacchi atomici subiti dal Paese nel 1945. Yamaguchi, ora novantatreenne era già stato riconosciuto hibakusha del bombardamento atomico di Nagasaki del 9 agosto 1945.
Ma ora gli è stato attribuito anche il diritto di dichiararsi sopravvissuto all’attacco su Hiroshima di tre giorni prima. L’uomo era in un viaggio d’affari ad Hiroshima il 6 agosto 1945, quando il B-29 americano Enola Gay sganciò la bomba atomica sulla città. Subì gravi ustioni alla parte superiore del suo corpo e trascorse la notte fra le rovine. Traumatizzato, il giorno dopo ha cercato rifugio della sua città natale, Nagasaki, che raggiunse con agghiacciante tempismo, proprio il giorno in cui la seconda bomba atomica colpì il Giappone. Secondo l’assessore di Hiroshima Toshiro Miyamoto per quanto se ne sa “è l’unico sopravvissuto ad entrambi gli attacchi nucleari, ma potrebbero essercene stati altri”. Nonostante il doppio riconoscimento di reduce, Yamaguchi non riceverà una doppia indennità dal governo giapponese.
Il premio Nobel per la letteratura giapponese Kenzaburo Oe definì gli hibakusha “coloro che non si suicidarono nonostante avessero tutte le ragioni per farlo; che hanno salvato la dignità umana in mezzo alle più orrende condizioni mai sofferte dall’umanità”
Tsutomu Yamaguchi – foto AP da www.smh.com.au