Mahatma Gandhi non si tocca. A insorgere sono New Delhi e gli indiani residenti in America per la commercializzazione di una marca di birra con l’immagine dell’icona del pacifismo mondiale sulle lattine.La polemica è scoppiata quando l’azienda in questione, la New England Brewing Co, con sede nel Connecticut, ha iniziato a pubblicizzare la bevanda su Facebook, dopo averla messa in commercio cinque anni fa. Una mossa che ha provocato dure reazioni, tanto che la compagnia si è scusata, sempre attraverso Facebook, ma pare che non abbia nessuna intenzione di ritirare il prodotto dal mercato.
da La Stampa del 6 gennaio 2014
Il marchio con l’immagine del leader indiano è chiamata Gandhi-bot ed è prodotta nella cittadina di Woodbridge, nel Connecticut: le lattine raffigurano l’immagine di un cartone animato con la versione robot di Gandhi. Sulla sua pagina Facebook, l’azienda sostiene che la birra è «completamente vegetariana» e rappresenta un «aiuto ideale per l’auto-purificazione e la ricerca della verità e dell’amore».
Ma la spiegazione non convince e, dopo le proteste dei cittadini indiani in America, un avvocato ha presentato una petizione in un tribunale nella città indiana di Hyderabad, sostenendo che l’immagine di Gandhi su una lattina di birra è «condannabile» e punibile in base alle leggi. «È un insulto, non solo agli indiani, ma anche alla Costituzione del nostro Paese», ha detto Sunkari Janardhan Goud.
Tushar Gandhi, pronipote del leader indiano, ha ricordato che Gandhi «aborriva bere alcolici», mentre il repubblicano del Connecticut di origine indiana, Prasad Srinivasan, si è detto «costernato» dell’uso dell’immagine di Gandhi sulle lattine. «Come si fa a dire che questo celebri l’apostolo della pace? Sconvolge le menti!», ha esclamato.
L’azienda americana però si difende sostenendo che due nipoti di Gandhi «hanno visto il marchio e hanno apprezzato», ma non è chiaro a quali parenti si riferisse. Poi sono arrivate le scuse. «Ci scusiamo con ogni indiano che ha giudicato offensivo il nostro marchio Gandhi-Bot label. Il nostro intento non è quello di offendere, piuttosto rendere omaggio e celebrare un uomo che rispettiamo molto», ha scritto uno dei partner della società, Matt Westfall, in una lettera inviata all’agenzia di stampa indiana. Le scuse sono poi comparse anche su Facebook. Il manager si augura che il prodotto ispiri il popolo «a conoscere Mahatma Gandhi e i suoi metodi non violenti di disobbedienza civile. Molti indiani qui in America apprezzano l’omaggio che la nostra azienda ha reso a un grande uomo», sostiene, ignorando le richieste di far ritirare il prodotto.