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Il ritardo culturale italiano sui vari media presenta aspetti
e limiti sconfortanti quando si tocca il tasto della «Storia»:
quasi solo Novecento, poche idee, letture parziali
e autolesioniste. La fragile documentaristica italiana segue
le orme del nostro cinema, da sempre poco incline a celebrare
le glorie nazionali preferendo il racconto delle miserie
del nostro passato. In questo, nonostante l’esterofi lia cronica
di gran parte della classe intellettuale, curiosamente
gli stranieri non ci sono di esempio. Piuttosto che imitarli
fi no ad oggi si è semplicemente preferito lasciargli campo
libero. Con tutto quello che ne consegue…
di Fabio Andriola

Il ritardo culturale italiano sui vari media presenta aspetti e limiti sconfortanti quando si tocca il tasto della «Storia»: quasi solo Novecento, poche idee, letture parziali e autolesioniste. La fragile documentaristica italiana segue le orme del nostro cinema, da sempre poco incline a celebrare le glorie nazionali preferendo il racconto delle miserie del nostro passato. In questo, nonostante l’esterofi lia cronica di gran parte della classe intellettuale, curiosamente gli stranieri non ci sono di esempio. Piuttosto che imitarli fino ad oggi si è semplicemente preferito lasciargli campo libero. Con tutto quello che ne consegue…

di Fabio Andriola

SCARICA L’ARTICOLO IN PDF – DA STORIA IN RETE N° 40 DEL FEBBRAIO 2009

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