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Eroi, eroi, eroi. Perché raccontare ai bambini le storie dei grandi del mito

La serie di volumetti per bambini e ragazzi, inaugurata da “Passaggio al Bosco” in collaborazione con l’“Institute Iliade” riconciliano i giovani lettori con natura, mito ed eroismo

di Francesco Colafemmina da il Barbadillo del 15 giugno 2023

Non è facile raccontare ai bambini di oggi l’eroismo del quale si nutrivano le scorse generazioni. Molto più semplice dar loro da leggere petalose storie di inclusione, abbracci e tenerezze. Come si tende ad equiparare i giochi di maschi e femmine, per adempiere al dogma liquido del presente, così è quasi un tabù il racconto di gesta eroiche, tuttalpiù accettate nella forma della mitologia, ridotta anche graficamente a storielle ingenue, a favole innocenti. L’eroismo finisce per trasformarsi in racconto sbiadito dal quale deve essere omessa l’immortalità dell’ideale.

La serie di volumetti per bambini e ragazzi, inaugurata da “Passaggio al Bosco” in collaborazione con l’“Institute Iliade”, segna invece una inversione di tendenza che non è un ritorno al passato, ad un modo consueto di raccontare l’antichità eroica e divina. Gli illustratori rendono più riconoscibili al gusto contemporaneo paesaggi e protagonisti delle vicende antiche, senza mai indulgere ad un infantilismo grafico che potrebbe privarli di tutto il loro dinamismo. I testi invece toccano le corde del contemporaneo senza rinunciare alla fedeltà storica: il predominio della natura, l’amore per gli animali, l’ampio orizzonte del fantastico, di ciò che può accadere, del sogno. Tutti questi ingredienti ridanno freschezza alle vicende di una storia dalla quale è nata la civiltà europea, ci riconnettono alle nostre radici, all’ellenismo quale fonte di valori e libertà da ogni barbarica tirannide.

Dopo lo splendido “Atena: la dea dai mille volti”, è stato appena pubblicato il volume dal titolo: “Alessandro il Grande: l’infanzia di un conquistatore”, con testi di Nicolas Lubin e illustrazioni di Maureen Minervois (Passaggio al Bosco, pp. 28, € 12). L’infanzia di Alessandro viene ricostruita servendosi prevalentemente della Vita di Plutarco, e unisce dialoghi immaginari fondati su reali fatti storici (come quello fra Alessandro ed Efestione che allude all’assedio di Tiro) a episodi tratti direttamente dal testo plutarcheo. Il libretto è corredato inoltre da una mappa delle conquiste di Alessandro e da un utilissimo glossario per i più piccoli. Nel leggerlo, mio figlio di 8 anni, mi ha chiesto “papà, cosa sono le gesta?”. La domanda mi ha spiazzato e al contempo commosso. Le “gesta” sono ormai desuete in un mondo che esalta l’attimo e rinuncia all’eterno. Pure, occorre abituare i piccoli non solo a dare valore alle proprie azioni, ma a pensare che dietro ogni azione possa celarsi sempre qualcosa di nobile, capace di superare il muro del tempo e del facile egoismo.

Emulazione e sogno, amicizia e altruismo, capacità di osservare e amare la natura e le creature, lotta strenua contro ogni barbarie, contro ogni interesse particolare che disgrega il bene comune. Sono solo alcuni dei profondi messaggi contenuti in questo libro illustrato che implica la partecipazione degli adulti alla lettura dei piccoli. Un ruolo pressoché dimenticato da moltissimi fra noi genitori, abituati a lasciare i nostri figli dinanzi ad un cellulare, ad un tablet o davanti a libri insulsi e melensi, senza guidarli alla scoperta della purezza eroica, dello slancio verso l’invisibile, che è innato per i loro cuori, ma lo è meno per i nostri prosciugati dal quotidiano. In fondo, aveva ragione Platone a ritenere che dentro ciascuno di noi si cela un “fanciullino”, come racconta Cebete nel Fedone. E questo “fanciullino” colmo di paura, facilmente impressionabile, necessita di sempre nuovi incantesimi per superare le proprie paure.

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La giovinezza di Alessandro è certamente un incantesimo efficace, capace di alimentare il cuore dei nostri bambini, di avvicinarli soprattutto al mondo dei Classici, non attraverso la sola forza del mito, ma attraverso quella della storia. Di una storia che vive in noi. Così, la scelta di Alessandro non può non essere per certi versi profetica e foriera di speranza. Nell’epoca in cui quel muro contro i demoni di Gog e Magog, del quale narra il medievale Romanzo di Alessandro, sembra sgretolarsi, e sempre nuove paure penetrano attraverso le sue crepe nel nostro mondo, occorre ricostruire dal basso, dai nostri germogli, una civiltà confusa e in rovina, ricomporre con singoli puri mattoni la muraglia. Il racconto della storia del grande Macedone, della sua infanzia affidata ad Aristotele, ispirata agli eroi dell’Iliade, custodita da Alessandro sempre sotto il cuscino (assieme al pugnale), diventa così una vera e propria sfida. Un coraggioso contraltare alla fluidità e al caos dominante, attraverso il kosmos apollineo che gli antichi greci ci hanno affidato e che sta a noi far splendere ancora sulla nostra Europa e trasmettere alle nuove generazioni.

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