Il governo afgano ha dato il via libera ad una compagnia cinese per gli scavi minerari sul sito di Mes Aynak, nel quale sorge un antico monastero buddista di oltre 1.400 anni fa. Il monastero è una delle poche vestigia ancora ben conservate della civiltà de greco-buddista in quell’area.
Il governo afgano ha tuttavia privilegiato le ragioni dello sviluppo economico ed ha autorizzato gli scavi alla ricerca di rame, che fra meno di 14 mesi dovrebbero portare alla distruzione dell’intero complesso. Non a caso la collina su cui sorge il monastero si chiama Mes Aynak, “piccolo pozzo del rame”, e qui è prevista la realizzazione di una miniera a cielo aperto. Per questo un centinaio fra archeologi e operai sta lavorando febbrilmente per salvare il salvabile e portar via ogni reliquia del passato che possa essere smontata e trasportata lontano dalle ruspe.
I cinesi si sono aggiudicati una gara d’appalto da 2,9 miliardi di dollari, che rappresenterà il più grande piano di sviluppo per l’Afganistan.
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Inserito su www.storiainrete.com il 18 luglio 2011