L’Europa? Forse non s’è mai ripresa dal trauma della caduta della Francia nel 1940

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Un lungo articolo della newsletter di Substack “PoliChron” suggerisce una tesi interessante: il trauma della caduta della Francia (o Battaglia di Francia) nel 1940 è ancora alla base della politica e dell’immaginario europeo.

Spesso trascurata nelle storie della Seconda Guerra Mondiale, la caduta della Francia è considerata un evento inevitabile da superare per arrivare alla Battaglia d’Inghilterra e al “momento più alto” di Churchill. A 85 anni di distanza- scrive Whitelocke, riceve poca attenzione, persino in Francia, dove è oscurata dal tormento degli eventi successivi. Questo è un errore: la caduta della Francia non era predestinata, ma altamente contingente, e rappresenta uno degli eventi più determinanti della storia moderna. Senza di esso, il mondo contemporaneo sarebbe profondamente diverso.

Un disastro evitabile

La caduta della Francia non era inevitabile. Gran Bretagna e Francia non si erano riarmate adeguatamente: la Gran Bretagna aveva speso molto per il Bomber Command, inefficace, trascurando il Fighter Command e l’esercito; entrambe avevano problemi dottrinali nella coordinazione tra forze aeree e terrestri, anche se la dottrina della battaglia metodica non era così superata come spesso detto. La Linea Maginot fu uno spreco di risorse, ma lo fu anche la Linea Sigfrido tedesca. Nonostante ciò, gli Alleati avevano i mezzi per infliggere una sconfitta decisiva alla Germania. La Francia disponeva di più carri armati, e più pesanti, rispetto ai tedeschi, e l’attacco germanico offriva molte opportunità. La superiorità economica dell’Impero Britannico e della Repubblica Francese, potenziata dagli acquisti dagli Stati Uniti tramite il sistema “cash-and-carry”, rendeva una vittoria tedesca a lungo termine improbabile. L’economia di guerra tedesca era fragile, stabilizzata solo dal saccheggio post-1940, tanto che alcuni generali tedeschi considerarono di assassinare Hitler.

Il fallimento fu principalmente operativo. L’esercito francese non prevedeva che i carri armati tedeschi avrebbero attraversato le Ardenne, considerate una barriera naturale e difese da unità deboli. Quando ciò avvenne, il contrattacco francese fu mal gestito. Mentre le forze alleate si precipitavano in Belgio per affrontare un attacco diversivo tedesco, il vero assalto tagliò le linee alleate a Sedan, accerchiando le truppe in Belgio. La manovra tedesca era estremamente rischiosa: un ingorgo di truppe nelle Ardenne fu individuato dalla ricognizione alleata, ma il comando non credette ai rapporti. Un contrattacco efficace a Sedan o una gestione più prudente delle riserve avrebbero potuto fermare i tedeschi. La Germania, in sostanza, ottenne un colpo di fortuna eccezionale.

Le conseguenze

Lo storico David Reynolds ha definito il 1940 il “fulcro del XX secolo”, con la caduta della Francia come perno. Per capire l’impatto, immaginiamo uno scenario alternativo. Se la Francia non fosse caduta, Gran Bretagna e Francia avrebbero probabilmente sconfitto la Germania entro il 1942, grazie alla loro superiorità economica. La guerra sarebbe stata sanguinosa, con una campagna terrestre per logorare la Wehrmacht, ma l’Europa sarebbe stata liberata dagli europei. Senza la caduta della Francia, non ci sarebbe stato un Fronte Orientale: l’URSS avrebbe evitato la perdita di 27 milioni di cittadini, e l’Europa orientale non sarebbe caduta sotto il dominio comunista, evitando la Guerra Fredda come la conosciamo. Non ci sarebbe stata una Campagna del Mediterraneo, e il regime di Mussolini avrebbe potuto sopravvivere a lungo, come quello di Franco.

La Guerra del Pacifico non sarebbe avvenuta: senza la caduta della Francia, il Giappone non avrebbe occupato l’Indocina, evitando l’embargo petrolifero americano che portò a Pearl Harbor. Con l’Italia fuori dal conflitto, Royal Navy e Marine Nationale avrebbero dominato l’Estremo Oriente. L’Europa sarebbe stata più ricca e potente, evitando distruzioni, morti e debiti. L’Olocausto sarebbe stato interrotto a metà. L’integrazione europea avrebbe preso una forma diversa, e gli imperi britannico e francese sarebbero durati più a lungo, con maggiore influenza globale. Gli Stati Uniti sarebbero rimasti isolati nell’emisfero occidentale, senza la Seconda Guerra Mondiale o la Guerra Fredda a spingerli verso il ruolo di “poliziotto del mondo”.

Ancora nell’ombra

La caduta della Francia rese necessaria l’intervento di Stati Uniti e URSS per liberare l’Europa. A 85 anni di distanza, l’Europa dipende ancora dagli USA per la sua difesa, mentre inizia solo ora a recuperare un’indipendenza strategica. L’attuale attacco di Donald Trump alla rete di alleanze americane è scioccante per gli europei, ma altrettanto sorprendente è che l’Europa dipenda ancora dagli Stati Uniti come guardiano militare. Senza la caduta della Francia, ciò sarebbe stato inconcepibile.

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