Un ribelle e un disobbediente? Sì, ma non solo. Il Poeta-Soldato a Fiume, nel settembre 1919, agì in accordo con ambienti del governo italiano e influenti settori del mondo economico e dell’informazione decisi a salvare la città sul Carnaro alla causa italiana, sfruttando l’impresa di D’Annunzio come carta sul piatto della bilancia internazionale. Un gioco sottile di diplomazie fra Italia, Reggenza e potenze straniere (tutte nemiche) che mostra un lato inedito del Vate, tutt’altro che un dilettante allo sbaraglio.
E’ questo il tema di copertina di “Storia In Rete” n. 196 (datato gennaio-febbraio 2023) in edicola in questi giorni. Da D’Annunzio ai nazionalisti: giusto cento anni fa si consumava la fusione fra PNF e movimento nazionalista. Una vera e propria annessione da parte di Mussolini di una componente che poteva essere rivale del Fascismo e che fu pagata con moneta sonante: la definitiva rottura fra Fascismo e massoneria.
Quindi “Storia in Rete” apre una panoramica sull’effetto dell’ideologia woke sulla Storia: dalla cancel culture che minaccia anche l’Italia raccontata da Dino Messina nel suo ultimo libro alle deformazioni della realtà storica che mostra l’allestimento del Museo della Schiavitù di Liverpool, il più importante al mondo nel suo genere.
E poi un personaggio che verso il politicamente corretto ebbe sempre parole di disprezzo: Gore Vidal, arci-americano, arci-antiamericano. Un aristocratico della letteratura a stelle-e-strisce che viene raccontato, insieme ad Ezra Pound, in una nuova doppia biografia scritta da Luca Gallesi.
Infine, le donne della dinastia dei Gonzaga, ammirate dai loro contemporanei per le virtù maschili che espressero nel reggere lo strategico Marchesato di Mantova e le sette segrete africane, dagli uomini leopardo al Mau Mau, una realtà ancestrale che tutt’ora agisce in tutto il Continente Nero.