Gli studiosi hanno tradotto una stele romana eretta nel tempio di Iside a Philae in Egitto nel 29 d.C., scoprendo che il nome dell’imperatore romano Ottaviano Augusto è inscritto in un cartiglio, un onore normalmente riservato ai faraoni. Le forze di Ottaviano sconfissero Cleopatra VII e Marco Antonio nella battaglia di Azio nel 31 d.C.; gli storici sostengono che sebbene Ottaviano governò l’Egitto dopo la morte di Cleopatra nel 30 d.C., egli no fu mai effettivamente incoronato alla stregua di un faraone egizio.
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La stele è stata commissionata da Gaio Cornelio Gallo, un soldato e poeta romano che fu scelto da Ottaviano per amministrare la nuova provincia d’Egitto, compito che svolse fino al 27 d.C. quando fu richiamato a Roma. La stele celebra la fine della dinastia tolemaica e la sconfitta dei “re degli etiopi”. Il testo è scritto in tre lingue: antico egizio, latino e greco. La stele era nota agli studiosi da circa 100 anni, ma la traduzione del testo scritto in geroglifico non era mai stata portata a termine, poichè l’iscrizione è stata usurata dal tempo. Una ricerca precedente aveva suggerito che fosse il nome di Gaio Cornelio Gallo ad essere inscritto nel cartiglio.
La ricerca condotta dal team guidato da Martina Minas-Nerpel ha confermato invece che l’iscrizione all’interno del cartiglio è da tradurre con il nome di Ottaviano Augusto, cosa che confermerebbe il suo status di faraone. Il professor Minas-Nerpel sostiene che anche se in pratica Ottaviano non fu mai incoronato faraone, probabilmente furono proprio i sacerdoti egizi a tributargli questo onore. Dopo 3000 anni di storia era impensabile un Egitto senza faraone, quindi Ottaviano dovette cedere alla millenaria tradizione egizia. A sostegno di questa tesi il professor Minas-Nerpel riporta un altro esempio in cui il nome di Ottaviano è iscritto in un cartiglio sull’isola di Kalabsha nell’Alto Egitto risalente al 30 d.C.
Questa stele non è l’unico esempio di nomi di imperatori romani scritti in un cartiglio, inoltre casi simili sono stati scoperti fino al III sec. d.C.
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Inserito su www.storiainrete.com il 19 aprile 2010