“Allarme sovranità”: pronto il nuovo Speciale di Storia In Rete

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Fabio Andriola
Fabio Andriola
Il giornalismo applicato alla Storia e la Storia declinata in tutti i modi e in tutti i media: tv, riviste, quotidiani, web, video on demand, libri, social. E anche un blog...

di Fabio Andriola per “Storia In Rete.com” del 28 maggio 2025

Dopo due anni di fermo, “Storia In Rete” è di nuovo in edicola. E’ cambiata – un po’ – la formula, è cambiato il contesto, si è ampliato nel frattempo il progetto: ma chi ha apprezzato il nostro modo di raccontare la Storia si ritroverà nel nuovo fascicolo e in quelli che seguiranno. E, di sicuro, quanti non ci potevano sopportare continueranno a criticarci, a boicottarci (specie sui social) e, magari, a leggerci di nascosto per verificare quello che sicuramente faremo: scuotere le pigre certezze e i dogmi di chi un giorno sì e l’altro pure proclama che “la Storia non si riscrive”. “Storia In Rete” pensa da sempre invece il contrario: la Storia si può e si deve riscrivere quando è possibile e cioè quando emergono nuove notizie, nuovi documenti, nuove interpretazioni. O quando si possono tirar fuori dall’oblio storie e biografie capaci di offrire nuove prospettive o nuove connessioni. Insomma, nessun revisionismo ideologico ma un “revisionismo fattuale” perché, come ci piace dire da sempre, «il passato è in movimento». E il Nuovo bussa di continuo alla nostra porta anche se riguarda il Passato. Il nostro compito è quello di informare nel modo più ampio possibile e dare ai lettori ogni strumento per farsi un’opinione autonoma. E ogni opinione è tanto più forte quanto ha a sostenerla ha molte informazioni e pochi pregiudizi.

Il web è da oltre vent’anni un incredibile acceleratore anche in campo storico: mai come in questo tempo le notizie corrono da un capo dell’altro del mondo in tempo reale annunciando polemiche e dibattiti, nuove leggi, nuovi libri, scoperte di ogni tipo capaci di integrare, migliorare e in qualche caso cambiare il nostro mondo di guardare a questo o quel periodo storico o a quel personaggio. Come avevamo sottolineato lo scorso marzo presentando il nostro progetto di “Storia In Rete 5.0” la domanda di Storia non è diminuita ma si è diversificata in una società che corre sempre più veloce, grazie al continuo evolversi della rivoluzione digitale. Da qui il progressivo allargarsi della nostra offerta di informazione storica al mondo delle newsletter, della radio, dei video su Youtube, ovviamente dei social. Un allargamento che ora ha nel ritorno della rivista in edicola un momento fondamentale. Un “doppio ritorno” visto che dal 30 giugno il giornale sarà disponibile anche in digitale sulla nostra Libreria di Storia e sul nostro canale Amazon.

“Storia In Rete” torna su carta sotto la nuova testata “Gli Speciali di Storia In Rete”: un fascicolo trimestrale di 116 pagine (che dovrebbero diventare 132 dal prossimo anno) con un grosso dossier monografico al centro (ogni numero 80/90 pagine) preceduto e seguito da altri contenuti utili a dare notizie – spesso trascurate dalla stampa nazionale – e segnalazioni editoriali e tenere quindi fede alla nostra vocazione giornalistica di informare, possibilmente dando quelle notizie che agli altri “sfuggono” per una ragione o per l’altra… Il tema del primo dossier è quello della “Sovranità nazionale italiana” da sempre sotto minaccia per molti motivi storici che abbiamo provato a mettere in fila. Sfogliando questo primo fascicolo troverete, non a caso, molte delle firme che hanno fatto la storia del nostro giornale: una scelta precisa perché al di là del mutare della periodicità o della grafica, la “sostanza” è rimasta immutata. Sicuramente le idee non mancano ma non potremo che far meglio se arriveranno, come sempre, i vostri consigli e le vostre osservazioni.

Il primo numero degli “Speciali di Storia In Rete” resterà in edicola fino a fine agosto quando verrà sostituito dal nuovo fascicolo che avrà un dossier centrale dedicato al fenomeno, disturbante e spiazzante ma tutt’altro che irrilevante, del “Fascio&Martello”, una formula dietro la quale si muovono insospettabili (e di lungo periodo) convergenze tra quelle che siamo abituati, pigramente, a chiamare “Destra” e “Sinistra”.

Vi aspettiamo in edicola quindi. Non dimenticate che è già possibile abbonarsi e che il modo migliore di aiutarci nel nostro progetto è quello di far conoscere “Gli Speciali di Storia In Rete” a chi magari non ci ha mai letto. Il “passa parola” è la promozione più efficace che esiste. E il web la rende ancora più facile.

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