HomeStampa italiana 1Stark: quegli «illustri bigotti» della «storia anticattolica»

Stark: quegli «illustri bigotti» della «storia anticattolica»

da Tempi del 27 maggio 2016 

Rodney Stark è un autore americano ormai molto noto anche in Italia, soprattutto per gli studi con cui ha smontato, sulla base di documenti e argomentazioni rigorosamente scientifici, alcuni dei principali luoghi comuni sul ruolo del cristianesimo nella storia dell’umanità. I suoi libri di maggior successo nel nostro paese sono quelli che raccontano Il trionfo del cristianesimo e La vittoria dell’Occidente (“lanciato” anche da una notevole recensione di Paolo Mieli sul Corriere della Sera).

Celebri, in generale, le sue coraggiose tesi controcorrente sul Medioevo, le crociate, perfino l’Inquisizione (vedi in proposito l’intervista che ha concesso a Tempi nel 2008). Di titoli in realtà il sociologo della Baylor University ne ha all’attivo decine, l’ultimo dei quali è appena uscito negli Stati Uniti e ha una pretesa ambiziosa: confutare le dieci principali bugie diffuse dagli studiosi, per sciatteria ma più spesso per malafede, sulla storia della Chiesa cattolica. Il professor Stark ne ha parlato pochi giorni fa in un’intervista al sito Catholic World Report.

FALSA TESTIMONIANZA. Il volume, edito da Templeton Press, si intitola Bearing False Witness: Debunking Centuries of Anti-Catholic History (che si può tradurre in “Falsa testimonianza. Sgonfiare secoli di storia anticattolica”), e dunque non è secondario sottolineare il fatto che il suo autore è un “non-cattolico”. Infatti, ricorda l’intervistatore, Stark «è stato educato da luterano e si è identificato come agnostico, sebbene recentemente si sia definito “cristiano indipendente”». Da accademico non cattolico, però, Stark è devoto alla realtà dei fatti che si è trovato a esaminare. Ed è per questo suo personale “credo” che ha deciso di combattere culturalmente l’opera dannosa di quelli che lui chiama «illustri bigotti», ovvero i numerosi «esimi studiosi e intellettuali che sono chiaramente ostili alla Chiesa cattolica e divulgano falsità storiche».
MITI DI SUCCESSO. Stark racconta di essersi «imbattuto» nei dieci «miti anticattolici» di cui si occupa nel nuovo libro mentre svolgeva le sue ricerche relative a diverse epoche storiche: «Scoprivo che questi famosi “fatti” erano falsi e dunque ero costretto ad affrontarli». Il professore spiega che queste leggende «non appartengono solo alla cultura protestante». «Troppo spesso e troppo a lungo – dice – gli è stata accordata credibilità dagli storici in generale», e alla loro diffusione hanno contribuito perfino «molti cattolici, anche famosi». Ovviamente poi «i secolaristi, soprattutto gli ex cattolici come Karen Armstrong, adorano questi miti».
L’ANTISEMITISMO. Il capitolo di Bearing False Witness destinato a suscitare più scalpore è probabilmente il primo, dove Stark parla dell’antisemitismo. «Quando ho cominciato la mia carriera di studioso, “tutti”, compresi i cattolici più importanti, sapevano che la Chiesa era una delle fonti principali dell’antisemitismo. Solo più tardi, quando ho potuto lavorare su materiale relativo ad attacchi contro gli ebrei avvenuti nel Medioevo, ho scoperto che ruolo ha avuto davvero la Chiesa nell’opporsi e nel fermare quegli attacchi: si tratta di fatti trasmessi da cronache medievali ebraiche e dunque con ogni probabilità veri. Perché così tanti “intellettuali”, molti dei quali ex cattolici, accettano ancora la tesi che papa Pio XII sia stato “il Papa di Hitler”, che è in tutta evidenza una bugia malevola? Solo per odio alla Chiesa. Tenete presente che ci sono illustri ebrei che difendono quel papa».
IL VERO PROGRESSO. Nel libro il professore riprende, rielabora e arricchisce anche i suoi cavalli di battaglia. Per esempio ribadisce che l’immagine del Medioevo come “epoca buia” è una «finzione» escogitata da «Voltaire e i suoi soci» allo scopo di «potersi vantare di aver fatto un balzo in avanti con l’Illuminismo». Mentre in realtà l’Illuminismo non rappresentò affatto il progresso che si crede, quanto meno non dal punto di vista scientifico, visto che, sostiene Stark, «il grande progresso scientifico dell’epoca è stato raggiunto da uomini molto religiosi, in gran parte membri del clero cattolico». Da rovesciare anche il discorso “collettivo” sulle crociate e sull’Inquisizione, che per Stark furono «guerre di legittima difesa» le prime e «non sanguinosa» la seconda. Inspiegabile, invece, risulta agli occhi di uno studioso della storia il motivo per cui simili verità dimostrate da «una montagna di ricerche eccellenti» sembrano non avere nessuna influenza sui pregiudizi delle «chattering classes». «Sospetto – aggiunge il professore – che questi miti sono troppo preziosi per i nemici della religione».


L’OBIETTIVO. Quanto all’accusa di essere in realtà un cripto-cattolico infiltrato nella letteratura divulgativa proprio per giustificare i peccati della Chiesa, Rodney Stark la respinge serenamente e replica: «L’unico interesse personale che ho è che la storia sia riportata con onestà». E la sua nuova opera lo aiuterà a ottenere l’obiettivo sperato? Probabilmente, riflette lo scrittore, «la maggior parte degli americani nemmeno saprà che questo libro è stato scritto. Posso solo augurarmi di influenzare gli intellettuali e gli autori di libri di testo, magari».

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