HomeStampa italiana 2Soldi, vizi e corruzione. Così avvenne la conquista del West

Soldi, vizi e corruzione. Così avvenne la conquista del West

«Di sicuro dovevamo essere stupidi per venire qui – fu il commento di un vecchio colono sui suoi primi giorni nelle grandi pianure, a metà ‘800 – ma presto ci facemmo abbastanza furbi per sopravvivere». E la sopravvivenza di quegli uomini, ieri, diede vita a una delle cose più grandi che esista, oggi.

di Luigi Mascheroni da Il Giornale del 23 luglio 2013 il Giornale, ultime notizie

L’America. Sull’epica e stravagante nascita della quale – dalla Guerra di Indipendenza al massacro di Wounded Knee, del 1890, l’ultimo grande conflitto armato delle Guerre Indiane – si è letto sui libri e visto al cinema moltissimo. Ma, a seconda del punto di osservazione, si può ancora scoprire qualcosa di nuovo. Ad esempio sfogliando il saggio Non solo cowboy (Odoya) di Tim Slessor, giornalista inglese della BBC (quindi con lo sguardo e il giudizio più distanti e obiettivi degli yankee) che ha curato decine di documentari sul West. Un libro monumentale per dimensioni e straordinario per le storie che racconta, dal quale si viene a sapere che:

PIÙ CHE PALLOTTOLE, DENARO L’acquisto della Lousiana francese, ceduta da Napoleone Bonaparte nel 1803, fu la più grande operazione immobiliare della storia, grazie alla quale gli Stati Uniti di allora raddoppiarono la propria estensione territoriale. Ma se una banca (britannica perdipiù) non avesse anticipato quello che essenzialmente era il capitale ipotecario, non ci sarebbe mai stato un West interamente americano…

IGNORANTI MA CAPARBI Quando il presidente Thomas Jefferson (1743-1826) inviò una spedizione verso Ovest nel 1804 per raggiungere il Pacifico e piantare la bandiera della nuova repubblica prima dei britannici, l’ignoranza e la fantasia degli americani erano tali che si accettavano per veritiere le voci provenienti dalle misteriose aree interne del continente che riferivano di animali preistorici (Jefferson collezionava ossa…), tribù di indiani che parlavano il gaelico e persino amazzoni.

IL BUSINESS SCALA LE MONTAGNE Una delle pagine epiche della storia dell’America, più ancora della celebre «febbre dell’oro», è quella che riguarda il commercio di pellicce di castoro fra il 1810 e il 1830. Furono i trapper e quel business gigantesco a «superare» le Montagne Rocciose che a lungo si pensò potessero limitare l’espansione verso Ovest. La prima mappa del West, non a caso, fu tracciata – così si dice – su una pelle di castoro.

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ETICA «PROTESTANTE» Secondo il codice, non scritto, del commercio delle pellicce, imbrogliare era una virtù. Più un commerciante era bravo a fregare il prossimo, più era ammirato e inviato.

UN POPOLO DI CARNIVORI La più terribile tragedia della storia della colonizzazione verso l’Ovest è quella della Spedizione Donner, il gruppo di pionieri che tentò di raggiungere la California ma che rimase bloccato nell’inverno tra 1846 e il 1847 sulla Sierra Nevada. Su 87 componenti della spedizione ne sopravvissero 47, ma ricorrendo al cannibalismo. La vicenda viene citata all’inizio del film Shining di Stanley Kubrick.

SEMPRE AVANTI, NONOSTANTE TUTTO Non si sa con certezza quanti pionieri siano morti nel corso di vent’anni di migrazione verso il Far West ma secondo le stime si tratta di oltre 10mila persone. È nota la metafora secondo la quale la conquista del West, miglio dopo miglio, è all’origine dello sport americano per eccellenza, il football, in cui si conquista il terreno centimetro dopo centimetro. Con violenza e determinazione.

LODE ALLA CORRUZIONE La costruzione della linea ferrovia transcontinentale che collega l’Atlantico al Pacifico è stato il più grande e importante progetto ingegneristico dai tempi delle piramidi. Se i 3200 chilometri del percorso poterono essere coperti dai binari in meno di sette anni, fra il 1862 e il 1869, è solo grazie a un gigantesco sistema di appalti truccati, fondi statali deviati, membri del Congresso corrotti, revisori contabili addomesticati e promesse non mantenute che, grazie a guadagni prodigiosi da parte di imprenditori e finanzieri, rese i lavori velocissimi. A dimostrazione che con l’onestà, almeno sulla terra, non si va da nessuna parte.

L’INFERNO SU ROTAIA Si è calcolato che nei “villaggi” che si tiravano su temporaneamente ai lati della ferrovia transcontinentale mano a mano che procedeva, chiamati Hell on Wheeles (dove si concentravano operai, giocatori d’azzardo, prostitute, borsaioli, pistoleri) si commettesse un omicidio al giorno. Due nei giorni festivi.

MITI Il colonnello George Armstrong Custer, massacrato nel 1876 nella celebre battaglia del Little Bighorn (a causa di una serie di suoi giganteschi errori) è il capo militare sul quale sono stati scritti più libri nella storia. Dopo Napoleone.

LEGGENDE È probabile che Butch Cassidy non morì in una sparatoria in Bolivia nel 1908, ma negli States, dove tornò e visse a lungo sotto falso nome. In nessun paese i rapinatori sono così celebri come in America.

LUCI ROSSE Il primo «Red Light District» della storia, da cui presero il nome tutti i quartieri del vizio delle grandi città, nacque a Dodge City, una delle tante cowtown d’America, le città dei cowboy. Era così chiamata la zona attorno una «casa di piacere» che aveva le finestre delle stanze a pianterreno dipinte di rosso, e per questo detta «Casa dalle luci rosse».

L’ANIMA DI UNA NAZIONE «Il West è l’America, solo un po’ di più…» (Wallace Stegner).
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Storia in Rete n. 81-82

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