Il mondo della cultura si lamenta per la mancanza di fondi. Eppure li ha sempre avuti. Il problema è che non li ha mai utilizzati. Il ministero dei Beni culturali ha lasciato in un angolo milioni e milioni di euro senza investire e ora si ritrova, stavolta per davvero, senza soldi. Perché? Perché tra le pieghe della legge di stabilità 2012 è scritto che il Mibac dovrà restituire al Mef, il ministero dell’Economica e delle Finanze, 60 milioni entro questo maggio e 80 milioni entro il maggio 2013. Risorse accreditate al Mibac e mai impegnate. L’articolo 4 della legge di stabilità, comma 84, dice: “Concorrono al raggiungimento degli obiettivi di riduzione della spesa del Ministero per i beni e le attività culturali le disposizioni di cui al comma 85”.
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da del 7 maggio 2012
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Il comma 85 dice: “Le somme giacenti, alla data di entrata in vigore della presente legge, nelle contabilità speciali, aperte ai sensi dell’articolo 3, comma 8, del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, e successive modificazioni, per la gestione dei fondi assegnati in applicazione dei piani di spesa approvati ai sensi dell’articolo 7 del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 149, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 237, intestate ai capi degli Istituti del Ministero per i beni e le attività culturali, accreditate fino al 31 dicembre 2006, sono versate in conto entrata del bilancio dello Stato, rispettivamente, per un importo pari a 60,4 milioni di euro entro il 30 giugno 2012 e per un importo pari a 10 milioni di euro entro il 30 giugno 2013, previa individuazione con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, su proposta del Segretario generale che provvede alla necessaria attività istruttoria e di verifica”.
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Inserito su www.storiainrete.com l’8 maggio 2012