Caro direttore, vorrei segnalare a te ed ai tuoi sempre più numerosi lettori un libro che mi sembra molto interessante: si tratta di “False testimonianze”, dello storico e sociologo della religione Rodney Stark (Lindau, euro 25). La novità di quest’opera sta nel fatto che con essa l’autore intende sfatare alcune false leggende storiche e culturali, che sono state inventate ad arte per danneggiare la reputazione dei cattolici e della loro Chiesa. Infatti, il sottotitolo così recita: “Come smascherare alcuni secoli di storia anticattolica”. E l’autore termina la sua prefazione con queste parole: “Non sono cattolico e non ho scritto questo libro per difendere la Chiesa. L’ho scritta per difendere la storia”. Onore alla onestà intellettuale di Rodney Stark.
di Peppino Zola da del 23-12-2016
Il libro, infatti, affronta i temi principali sui quali, nei secoli, si è affermata, da parte dei nemici della Chiesa (che continuano ad esserci, più agguerriti di prima), una sorta di pensiero obbligatorio (e quindi non libero) con il quale si è riusciti a convincere tanti che la Chiesa sarebbe necessariamente retrograda, antistorica, antiscientifica, etc..
L’autore, con grande rigore, confuta una serie di accuse fatte alla Chiesa, come il suo antisemitismo, l’intolleranza verso i pagani, “l’invenzione dei Secoli Bui”, naturalmente le crociate, l’inquisizione, le eresie, addirittura l’accusa per la quale i cattolici sarebbero stati favorevoli alla schiavitù, l’antimodernità ed anche altro.
Io sono stato colpito, in particolare, dal capitolo dedicato ai “Secoli Bui”, in cui Stark dimostra come, in realtà, quelli furono secoli di grande progresso, in tutti i campi del sapere e della vita umana. I secoli bui sono stati letteralmente inventati dagli idolatri del Rinascimento e dell’Illuminismo, contro la più elementare verità delle cose. In realtà, soprattutto grazie all’influenza dell’educazione cristiana, i c.d. secoli bui costituirono tempi di notevole progresso tecnologico e morale, nonché di progresso nella cultura, nella musica, nell’arte e nella letteratura, nella teologia. Insomma, fu un’epoca che mise le basi per una straordinaria evoluzione delle possibilità umane, purtroppo in gran parte sprecate per avere in seguito abbandonato l’origine religiosa di quelle basi. Ma come si fanno a definire bui anni in cui vissero Dante. Agostino, Ambrogio, Tommaso d’Aquino, Cimabue, Giotto, Chauser e così via?
Mi sembra che l’opera di Stark sia molto importante, in un’epoca in cui gli occidentali in genere, ed i cattolici in particolare, vivono una sorta di complesso di inferiorità, causato, mi sembra, proprio dal fatto che troppi credono alle favole inventate dai laicisti di questi ultimi quattro secoli. Ho l’impressione che talora i cattolici siano diventati troppo timidi (o vergognosi) nell’annunciare la novità di Cristo perché hanno, nel loro retropensiero, il complesso causato dalle crociate e da cose del genere.
E’ utile, allora, ricordare loro che, innanzi tutto, quelle credenze e quei retropensieri sono per la gran parte falsi, perché inventati dai nemici di Cristo e della sua Chiesa. Noi cristiani sappiamo per dogma che ognuno di noi nasce con il peccato originale e quindi siamo coscienti di essere peccatori, come ci ricordiamo all’inizio di ogni Santa Messa. Ma dovremmo anche sapere che, dopo la resurrezione di Cristo, ciò non ci può impedire di essere ingenuamente baldanzosi, perché “Dio ha bisogno degli uomini” così come sono. Gli errori non ci possono fermare, soprattutto quando gli errori non sono tali (o lo sono solo in parte). Noi spesso chiediamo perdono anche per errori passati (per via della comunione del “corpo mistico”) ed è giusto. Facendo così spesso speriamo di essere meglio compresi dagli altri. A volte capita. Ma spesso ho l’impressione che questa insistenza sia un po’ come dare le perle ai porci. Stark ci aiuta, tra l’altro, a renderci conto che non tutti i peccati di cui ci accusiamo sono veri.