Il prossimo novembre, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’omicidio del presidente USA, National Geographic Channel manderà in onda il film tv “Killing Kennedy”, prodotto proprio dal regista di “Blade Runner” e “Prometheus” Ridley Scott. Ad interpretare il presidente USA l’attore Rob Lowe, mentre il suo assassino, Lee Harvey Oswald avrà il volto di Will Rothhaar. Basato sull’omonimo best seller del giornalista di FoxNews Bill O’Reilly e di Martin Dugard, il film punta i riflettori su JFK e Lee Oswald, raccontandone in parallelo la vita fino a quel 22 novembre 1963. La pellicola ripercorre le principali tappe della presidenza Kennedy, dalla campagna elettorale del 1960 alla disfatta della Baia dei Porci, dalla crisi dei missili di Cuba alla lotta contro il crimine organizzato: tutti eventi che fecero aumentare il numero dei nemici, interni e stranieri, del presidente degli Stati Uniti. E non dimenticherà di ricostruire le vicende familiari del presidente e, in modo particolare, il rapporto con la moglie Jacqueline. “JFK – rivela Rob Lowe – fu molto di più di quanto si è soliti immaginare. Ho provato ad interpretare un marito, un padre, un fratello, una persona che ha ricoperto un incarico importantissimo che amava, un uomo intelligente e carismatico ma dalle tante debolezze”. “Killing Kennedy” getta inoltre uno sguardo sull’antagonista, Lee Oswald, un’ex marine, attratto dall’URSS tanto chiedere la cittadinanza sovietica e andare a vivere a Minsk. Oswald decise poi di tornare negli USA con la moglie russa Marina e stabilirsi in Texas. Da lì continuerà la sua militanza a favore del Comunismo e, specialmente, della Cuba castrista, ma perderà diversi lavori e verrà abbandonato dalla moglie e dai due figli piccoli. “La storia di Oswald – spiega Rothhaar – verrà raccontata come non era mai stato fatto in precedenza. Ci sono molti aspetti della sua vicenda che sorprenderanno gli spettatori”. Scott aveva già lavorato con National Geographic Channel con la docufiction “Killing Lincoln”. “I parallelismi tra Lincoln e Kennedy – ha detto a “National Geographic” Bill O’Reilly – sono impressionanti. Entrambi gli omicidi hanno modificato la storia della nostra nazione proprio nel momento in cui stava affrontando dei cambiamenti cruciali. Dopo aver narrato la vicenda di Lincoln mi pareva naturale raccontare la storia del presidente democratico. Intorno all’omicidio Kennedy continuano a fiorire teorie cospiratorie. Io ho voluto invece basarmi sui fatti, alcuni dei quali ignorati dal grande pubblico”.