«L’indagine sull’uccisione di Benito Mussolini va riaperta. E lo chiederemo formalmente al Tribunale di Como». Luciano Randazzo, avvocato del nipote del duce, Guido Mussolini, sembra non avere dubbi. E, ieri sera, ha annunciato di aver ritrovato in America i documenti esclusivi che – a suo avviso – potrebbero cambiare la storia di quei giorni dell’aprile 1945. Parole forti, ovviamente, soprattutto alla luce dell’esito della prima iniziativa legale intrapresa dal nipote del duce e portata avanti proprio dall’avvocato Luciano Randazzo.
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Dal Corriere di Como del 07-03-2009
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Nel 2007, infatti, il legale presentò al giudice per le indagini preliminari di Como, Nicoletta Cremona, una denuncia-querela con la quale chiedeva di riaprire le indagini sulla morte di Benito Mussolini. Un’azione motivata con la tesi secondo cui l’omicidio di Mussolini – avvenuto il 28 aprile 1945 – non potrebbe cadere in prescrizione. Sempre secondo i legali del nipote del duce, infatti, l’uccisione di un capo di Stato (per Mussolini, la Repubblica Sociale Italiana, ndr) non potrebbe essere trattata come un “omicidio ordinario” bensì come l’uccisione di un capo di Stato in violazione della legge sui prigionieri di guerra. In rapida successione, però, dapprima il gip di Como dispose l’archiviazione del fascicolo il 2 ottobre 2007. Poi, l’11 aprile di quest’anno, fu la Cassazione a chiudere definitivamente la vicenda respingendo il ricorso presentato dall’avvocato Randazzo. Ora, però, il legale è deciso a tornare all’attacco. Con argomenti a suo avviso ben più covincenti.
«Molto probabilmente – ha dichiarato ieri Randazzo – presenteremo a brevissimo una nuova richiesta di riapertura delle indagini al gip di Como. La vicenda della morte di Mussolini non è chiusa». Ovvio che, alla luce dello sconfortante esito della prima battaglia legale, lo scetticismo di fronte all’iniziativa sia palpabile. Ma Randazzo non se ne cura e, al contrario, rilancia.
«In questi mesi – dichiara l’avvocato – abbiamo continuato le nostre indagini e i nostri studi per capire come siano andate veramente le cose. Soprattutto, ci siamo messi alla ricerca dei documenti che possono provare una verità diversa rispetto a quella conosciuta. E li abbiamo trovati». Su cosa siano davvero queste nuove prove esplosive, Randazzo è ancora piuttosto generico. «Di sicuro abbiamo recuperato elementi nuovi di tale importanza che giustificano la nostra nuova richiesta di riapertura indagini – commenta il legale – Non posso entrare troppo nel dettaglio per ovvi motivi, ma mostreremo tutto al momento opportuno». Poi, però, qualcosa in più Randazzo lo concede. «Un nostro collaboratore ha visionato il filmato realizzato da un videoamatore sulla morte di Mussolini e fatto sparire subito dopo i fatti – afferma l’avvocato – Il documento si trova in America. Ma abbiamo anche fotografie esclusive».
Insomma – almeno a parole – materiale esplosivo. «Non posso andare oltre – ha concluso Randazzo – Per ora posso soltanto dire che, con ogni probabilità, già all’inizio della prossima settimana saremo a Como per depositare in Tribunale la richiesta di riapertura indagini. Forse già lunedì o martedì prossimi». In attesa dell’eventuale ritorno sul Lario dei legali del nipote del duce, impossibile fare pronostici sull’esito della vicenda. Anche se, visto il precedente, è facile ipotizzare che se i documenti citati da Randazzo non saranno davvero in grado di ribaltare la storia sulla morte di Mussolini, dunque autentici e verificati, la vicenda finirà in nulla.
Inserito su www.storiainrete.com il 07-03-2009
Storia in Rete ha dedicato alla vicenda della morte di Mussolini articoli e inchieste in due numeri:
Clicca qui per leggere l’articolo di Fabio Andriola “Obbiettivo Mussolini” (SiR 32)