Stalin sulle copertine dei quaderni scolastici: è polemica a Mosca per la loro commercializzazione, in particolare per il rischio di continuare a mitizzare il dittatore anche tra le nuove generazioni post-sovietiche. L’iniziativa, rimbalzata sulla stampa russa, è della casa editrice ucraina ‘Alt’, che ha inserito la figura del leader comunista in una collana dedicata ai grandi nomi della Russia, a fianco dell’imperatrice Caterina la Grande, del generale Kutuzov, del compositore Rakhmaninov, del padre della cosmonautica sovietica Koroliov. Il ‘padre di tutti i popoli’ è ritratto in divisa, con medaglie e decorazioni. Nell’ultima pagina del quaderno non si dimentica di ricordare, pur sottostimando i dati ufficiali, che durante le purghe staliniane furono fucilate 640 mila persone e circa 2,5 milioni di persone vennero rinchiuse nei gulag. Ma nello stesso tempo si sottolinea che con Stalin nacque la potente industria sovietica e l’esercito del Paese diventò uno dei più forti nel mondo. L’idea è piaciuta solo ai comunisti ma in generale ha scatenato sdegno e condanne.
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da ANSA del 3 aprile 2012
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“E’ come diffondere la svastica o immagini di Hitler, forse si vuol far rinascere nella coscienza di massa l’immagine dell’ uomo forte”, ha osservato il direttore della casa editrice ‘Literatura’ Serghiei Volkov. “Uno scandalo, nonostante la paginetta alla fine del quaderno”, denuncia Nikolai Svanidze, membro della camera pubblica: “é diseducativo, c’é il rischio che Stalin diventi un eroe per gli studenti”. Per il presidente del consiglio sui diritti umani presso la presidenza, Mikhail Fedotov, “la scuola non è adatta alla propaganda politica: sulle copertine dei quaderni è meglio metterci scrittori, compositori, scienziati, i cui ritratti non suscitano dubbi”.
“Stalin sui quaderni di scuola? E’ una figura solo negativa, un delinquente che ha ammazzato milioni di nostri connazionali”, commenta il presidente della commissione per la politica giovanile della ‘Duma’ (il parlamento locale) di Mosca, Viktor Krugliakov, rammaricandosi del fatto che non esista un divieto sull’uso commerciale dell’immagine del dittatore. La Russia sembra non riuscire a liberarsi dal fantasma di Stalin, che continua a sedurre ancora una fetta cospicua dei suoi cittadini, come dimostrano i sondaggi, i pellegrinaggi nei suoi luoghi simbolo, la pubblicazioni di libri e lo sfruttamento della sua ‘icona”. La destalinizzazione del Paese, ammoniscono all’unisono i difensori dei diritti umani, non è finita e il Paese deve fare i conti una volta per tutte con il suo controverso passato, come ha fatto la Germania.
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Inserito su www.storiainrete.com il 3 aprile 2012
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GALLERIA DI ALCUNE COPERTINE DEI “GRANDI NOMI DELLA RUSSIA”