Joachim Gauck è il primo leader tedesco ad ammettere la necessità di un risarcimento per “le distruzioni in tutta Europa”. Ma precisa: “Non pagamenti di danni di guerra”. Segnali distensivi da Bruxelles sul rischio default, per Juncker Atene “resta parte integrante dell’Eurozona”.
Di Andrea Tarquini da Repubblica del 2 maggio 2015
Due cauti ma importanti segnali positivi per la Grecia nello spazio di poche ore. Prima il capo dello Stato tedesco, Joachim Gauck, ha parlato dell’opportunità di una qualche forma di compensazione o risarcimento morale della Germania verso Atene per i crimini compiuti dal Terzo Reich durante l’occupazione nazista. Poi il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha affermato che la Grecia deve impegnarsi seriamente e concretamente per dure riforme, ma che non ci sarà default e la Repubblica ellenica è e resterà membro dell’eurozona.
Joachim Gauck, pastore protestante ed ex dissidente nella Germania est, ha preso posizione in una lunga intervista uscita sul quotidiano liberal di Monaco Sueddeutsche Zeitung. Noi tedeschi, egli ha detto, “non siamo solo quelli che siamo oggi, bensì siamo anche i discendenti di coloro i quali nella seconda guerra mondiale sparsero la distruzione in tutt’Europa, tra l’altro anche in Grecia, e di queste cose a lungo eravamo vergognosamente poco consapevoli”. E’ dunque importante, egli ha aggiunto, “se un paese consapevole della sua Storia come è il nostro riflette su quali possibilità di compensazione o risarcimento possano esserci”. La mia posizione sul piano del diritto internazionale, aggiunge subito Gauck, non è diversa da quella del governo federale: io rifiuto l’idea di pagamenti di danni di guerra. “Però seguo con interesse la discussione su diverse proposte avanzate per rispondere al bisogno di una compensazione e di gesti morali e di risarcimento, un bisogno sentito da molti greci… mi auguro anche che il governo greco faccia una politica di impegni più concreti”.
Quanto a Juncker, in dichiarazioni al sito tedesco Rp. online egli ha detto che “la Grecia ha ancora un lungo cammino davanti, e non abbiamo ancora chiarezza sui concreti progetti di riforma, ma va nella giusta direzione. Ciò che posso dire ora è che in Grecia non ci sarà default: è e resta parte integrale dell’Eurozona”. Atene comunque, ha aggiunto il presidente della Commissione europea, “deve mantenere gli impegni presi con l’Eurogruppo e senza dubbio impegnarsi in una politica fiscale e finanziaria credibile e sostenibile; se vogliono attuare le promesse elettorali, devono essere finanziate di conseguenza”.