In Polonia Giuseppe Garibaldi rischia post mortem di diventare politicamente non corretto. Pazienza se lui e il suo luogotenente Francesco Nullo e i reparti garibaldini inviati a combattere per la libertà dei polacchi sono da tempo simbolo di amicizia e fraternità tra i due paesi.
di Andrea Tarquini da Repubblica del 21 febbraio 2018
Una scuola elementare di Varsavia, intitolata appunto all'”eroe dei due mondi” dal 1963, adesso cambierà nome. Lo ha deciso la direttrice della scuola stessa, come riferisce il quotidiano Gazeta Wyborcza (il più autorevole media indipendente dell’est dell’Unione europea, fondato nel 1989 della rivoluzione pacifica che avviò la caduta dell’Impero sovietico e del Muro di Berlino) dall’eroe e veterano dell’opposizione democratica, storico e giornalista, Adam Michnik.
La motivazione della scelta di cambiare nome alla scuola, stando al resoconto di Gazeta, è quantomeno singolare. La direttrice ritiene che Garibaldi non meriti l’onore di avere un istituto intitolato a lui in quanto – come avrebbe detto la direttrice in una trasmissione in una radio locale – egli “era un avventuriero non estraneo alla pirateria e all’antisemitismo”.
La notizia ha ovviamente causato una immediata protesta dell’ambasciata d’Italia a Varsavia. L’ambasciatore Alessandro de Pedys ha definito quella frase “parole che offendono inutilmente tutti gli italiani”.
Gazeta scrive che la scuola ha intenzione di rinominare la scuola intitolandola a Jan Bytnar, eroe della resistenza antinazista a Varsavia.
Ma la cancellazione della memoria di Garibaldi arriva, tra l´altro, in un momento non proprio sempice dei rapporti tra la Polonia e la Ue, gli Usa, Israele, altri paesi del mondo libero. Cioè dopo la controversa legge sulla shoah che punisce con pene fino a tre anni non solo chi assurdamente definisce “campi polacchi” i campi di sterminio nazisti costruiti e gestiti dall’occupante tedesco nella Seconda guerra mondiale per attuare il genocidio del popolo ebraico, bensì punisce anche chi parla di casi documentati da storici di complicità di singoli polacchi con l’esecuzione della Shoah e di pogrom e massacri di ebrei compiuti da civili polacchi. La legge entrerà in vigore il primo marzo ma sarà operativa solo dopo il pronunciamento in merito della Corte costituzionale.
“Siamo già in polemica con Israele e con gli Stati Uniti, ora rischiamo di offendere anche gli italiani”, ha commentato il sindaco del quartiere dove sorge la scuola.
Tra l’altro nel 1863 Garibaldi inviò appunto in Polonia Francesco Nullo, un suo luogotenente, e reparti di suoi soldati per appoggiare sul campo l´insurrezione nazionale polacca contro la brutale dominazione della Russia zarista, e a Francesco Nullo sono dedicate anche strade.
Il busto di Francesco Nullo, morto sul campo in Polonia nello steso 1863, fu inaugurato davanti al Parlamento polacco nel 1939, poco prima dell’aggressione nazista e sovietica. Ma questa è l’aria che tira oggi in Polonia.
Dopo che alla conferenza internazionale di Monaco sulla sicurezza il premier Mateusz Morawiecki è giunto a dire che ci sarebbero stati anche colpevoli e autori ebrei dell’Olocausto, l’altro giorno diverse organizzazioni ebraiche, come riferito da Repubblica.it, hanno denunciato un crescente clima di antisemitismo, xenofobia e intolleranza. A suo modo ne fa le spese anche la memoria di Garibaldi.