E l’Italia si dimenticò anche di messer Petrarca…

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Purtroppo pochissimi eventi e manifestazioni hanno ricordato la vita e le opere del grande poeta e letterato toscano, cantore dell’Italia, in occasione dei 650 anni dalla morte.

di Fabio Figara per Storia in Rete.com

Il chiarore delle fiamme rimbalzava dal camino su tavoli, suppellettili e figure umane, creando come inquietanti danze di ombre. Di fronte a quel fuoco, ser Petracco dell’Incisa, notaio fiorentino, guelfo bianco esiliato nel 1302 a seguito della vittoria dei Neri e rifugiato ad Arezzo, vi aveva da poco gettato i manoscritti di due autori classici latini, Virgilio e Cicerone, tanto amati e studiati dal figlio Francesco, nato dal matrimonio con Eletta Canigiani nel 1304. Un gesto impulsivo, frutto di una profonda preoccupazione, maturata nell’intimo delle responsabilità che nutre un padre nei confronti del futuro dei figli: il giovane avrebbe dovuto seguire lo studio delle leggi, piuttosto che dedicarsi alle lettere. Eppure le lacrime e la disperazione di Francesco impietosirono Petracco, il quale recuperò i manoscritti parzialmente abbrustoliti per ridonarli al figlio. È un aneddoto raccontato da Ernst Hatch Wilkins, il maggior biografo di Petrarca, e riproposto dalla studiosa Loredana Chines in un interessante saggio sull’autore del Trecento, per comprendere quanto fosse profonda la passione per i libri coltivata da Francesco già in gioventù, che lo porterà a diventare filologo e bibliofilo, e a dedicare la vita completamente allo studio, alla poesia, alla produzione di testi in latino e in lingua volgare italiana, nonché alla riscoperta dei testi classici.

Al centro delle sue numerose opere, incluso un consistente epistolario, saranno sempre presenti l’importanza del recupero della lingua e civiltà latine, fondamento dell’identità culturale italiana ed europea, il confronto tra lo scorrere del tempo la fragilità dell’esistenza umana, resa per questo unica e irripetibile, nel rapporto con l’amore terreno ma anche nei confronti di Dio, a cui si dovrebbe sempre tendere. Trascorre una vita tra viaggi e studi: già a sette anni si trasferisce a Pisa con la famiglia e, l’anno successivo, ad Avignone, al tempo della “cattività” del Papato. Sono gli anni dei primi rudimenti di grammatica, retorica e dialettica sotto la guida del maestro Convenevole da Prato. Successivamente, dopo un periodo a Montpellier, tra il 1320 e il 1326 è a Bologna con il fratello Gherardo e l’amico Giacomo Colonna per avviarsi agli studi giuridici: ma, proprio qui, lo studio dei classici e della poesia prende il sopravvento sull’animo sensibile di Francesco. Dopo la scomparsa del padre, torna ad Avignone (che nei suoi scritti è denominata, in aperta polemica per la corruzione della corte, “Babilonia”) dove, il 6 aprile 1327, nella chiesa di S. Chiara, incontra Laura de Noves, la donna amata a cui saranno dedicate le liriche d’amore della sua opera più conosciuta, i Rerum vulgarium fragmenta (“Frammenti di cose in volgare”), noti come la raccolta Il Canzoniere.

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Nonostante la predilezione nell’uso del latino, il Canzoniere racconta l’esperienza biografica e poetica dell’autore, appunto, in lingua volgare, come fosse un diario, in cui il Poeta esplora il proprio animo, mettendolo a nudo, in cui Laura è figura viva, non divenuta idealizzata come negli stilnovisti. È composto da 366 componimenti (317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali) con una distribuzione non casuale, ma ben studiata. Importante il numero 6, come rivela lo stesso Petrarca, con riferimento alle due date legate a Laura: 6 aprile 1327 l’incontro con lei, 6 aprile 1348 la morte della donna. Uno scritto per ogni giorno più il primo come una sorta di introduzione; 366, due volte il 6 e una volta il 3, numero perfetto; le singole cifre, 3+6+6 danno come risultato 15, per la somma 1+5 ancora 6.

Come visto in precedenza, allo studio e alla poesia affianca una ricerca costante dei testi classici. Nel corso degli anni, prende gli ordini minori, preferendo la carriera ecclesiastica a quella forense, e stringe importanti rapporti con la potente famiglia dei Colonna, in particolare con Giovanni, influente cardinale rappresentante della curia italiana nel Papato. Amicizia che gli permette di viaggiare per tutta l’Italia e l’Europa, visitando le biblioteche più ricche e importanti (a Liegi scopre due orazioni di Cicerone; nella Biblioteca Capitolare di Verona le lettere Ad Atticum, Ad Marcum Brutum e Ad Quintum fratrem di Cicerone): cercando un bilanciamento tra la riscoperta del culto per l’antichità e la devozione cristiana, Petrarca diventa vero e proprio modello per gli umanisti del Trecento. Stimato letterato, con il poema epico Africa, incentrato sulla figura di Scipione l’Africano in esametri latini sul modello virgiliano del De viris illustribus, ottiene finalmente l’incoronazione poetica. Purtroppo la peste del 1348 causa molti lutti tra i familiari e conoscenti più cari, come riportano appunti e annotazioni. Nel 1350, mentre passa da Firenze per recarsi a Roma per il Giubileo, conosce Giovanni Boccaccio, a cui sarà legato fino alla fine da una profonda amicizia intellettuale. La vita prosegue poi tra viaggi e ambascerie dopo che l’elezione del nuovo pontefice Innocenzo VI causa il peggioramento dei rapporti tra il poeta e la curia, portando alla stesura delle lettere Sine nomine. Nel 1370, a seguito di una sincope, si ritira ad Arquà, sui colli Euganei, dove muore la notte tra il 18 e il 19 luglio 1374, dopo aver scritto il Trionfo dell’Eternità e aver rivisto la redazione del Canzoniere.

Del primo grande autore della lirica volgare italiana (come verrà consacrato da Pietro Bembo), il “più grande artista del Medioevo” (come scriverà Francesco De Sanctis) e “Primo poeta moderno” (come riporterà Benedetto Croce) nel 2024 sono stati celebrati i 650 anni dalla scomparsa, un anniversario che non ha destato, purtroppo, particolare interesse nei media o nelle istituzioni, se non grazie a qualche associazione o progetto sparso: veramente un’occasione perduta per ricordare e riscoprire questo pilastro della nostra cultura.   

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