In occasione dell’anniversario dei bombardamenti nucleari dell’Aviazione USA a seguito dei quali vennero distrutte le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, la rivista americana “Foreign Policy” ha ritenuto opportuno pubblicare un articolo dal titolo “Hiroshima ha salvato il Giappone dall’occupazione sovietica?”
da Sputnik.it del 7 agosto 2015
L’autore dell’articolo Sergey Radchenko, ex ricercatore del Woodrow Wilson International Center for Scholars, rivela un “piano di massima per conquistare l’isola giapponese di Hokkaido elaborato dall’ammiraglio Yumashev, comandante della Flotta del Pacifico dell’Urss, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.”
L’autore spiega: “La conquista dell’isola avrebbe trasformato il Mare di Okhotsk in un “Lago sovietico” e avrebbe facilitato la presenza della Marina sovietica nel Pacifico.”
“I piani operativi sovietici dettagliati, pubblicati interamente per la prima volta mercoledì dal Woodrow Wilson International Center for Scholars tradotti in inglese, dimostrano che tutto era pronto per una rapida occupazione: mancava solo l’ordine di Stalin,” — si afferma nell’articolo.
Anche se pochi mesi prima dei bombardamenti nucleari gli Stati Uniti non avevano escluso la possibilità di dare il via libera all’occupazione sovietica di Hokkaido e persino di parte di Honshu, Hiroshima ha ovviamente completamente cambiato la situazione agli occhi di Truman, asserisce Radchenko.
“La nuova potente arma ha diede a Truman la sicurezza necessaria per imporre nuove condizioni a Stalin,” — scrive Radchenko.
“Due giorni prima dello sbarco previsto il 24 agosto su Hokkaido, Stalin annullò l’operazione,” — si afferma nell’articolo.
Perché l’URSS aveva rinunciato all’opportunità di creare una “Repubblica Democratica Popolare del Giappone” sul modello della Corea del Nord?
L’autore dell’articolo sostiene che Stalin si fosse spaventato della dimostrazione di forza dell’esercito americano il 6 agosto ad Hiroshima e 3 giorni dopo a Nagasaki.
Così l’autorevole rivista americana giustifica non solo l’uso di armi di distruzione di massa da parte dell’esercito degli Stati Uniti, ma di fatto giustifica la loro finalità, quella di aver difeso il mondo dall’ “occupazione sovietica”.