Che cosa leggevano i tedeschi durante il periodo nazista? Cercando una risposta, l’autore Christian Adam ha trovato e studiato 350 bestseller pubblicati nei 12 anni di esistenza del Terzo Reich. E ha fatto delle scoperte sorprendenti. Oltre ai più noti libri di propaganda come il titolo Adolf Hitler “Mein Kampf” e quello Alfred Rosenberg “Il mito del XX secolo”, avevano trovato il successo romanzi sdolcinati, di fantascienza, thriller e libri comici spesso letti nei programmi radiofonici.
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Hilmar Schmundt per “Der Spiegel” tramite Dagospia
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La trasversalità dei generi, nel caso, probabilmente era dovuta al fatto che diversi uffici della censura facevano a gara per avere l’ultima parola su quello che poteva o non poteva essere stampato. Così il fatto che alcuni libri siano stati pubblicati allora è non solo sorprendente, ma anche paradossale.
Il volume più strano pare essere quello che porta la firma di Hans Suren, il “Mensch und Sonne” (“L’uomo e Sole”), una raccolta di fotografie di nudo che è una lode lirica del membro maschile, con tutte le istruzioni su come fare gli esercizi di yoga o sciare anche senza vestiti.
«Potrebbe essere visto come un precursore della rivoluzione sessuale della fine degli Anni Sessanta, se non fosse così palesemente razzista», ha detto Christian Adam, l’autore della ricerca da cui è nato anche un libro : “Lesen unter Hitler” (Leggere sotto Hitler).
SPIEGEL ONLINE: Come mai il volume “Mensch und Sonne” è uscito, è stato semplicemente trascurato o è stato volutamente ignorato dalle autorità naziste?
Adam: «Al contrario. Le SS sulla rivista “Das Schwarze Korps” (Il Corpo Nero), hanno promosso il libro di Suren, dandogli anche una pagina intera di pubblicità subito prima di natale. In questa pagina si legge: “Vogliamo che l’affermazione del proprio corpo sia gioiosa, ne abbiamo bisogno per costruire una razza forte e sicura di sé”. La nudità è stata vista come un mezzo per favorire la “salute della razza”. E per fare questo bisognava sfruttare i desideri voyeuristici dei lettori, beh, il fatto è stato tranquillamente accettato».
SPIEGEL ONLINE: Nella prefazione all’edizione del 1936, scritta dopo che circa 80.000 copie erano già state stampate, si legge che il libro è stato fortemente sostenuto dal partito nazista e che fa parte della letteratura ufficiale. Ma la prima foto, dal titolo “Saluto la Luce”, mostra coppie di uomini nudi che incrociano fra loro le gambe. Come è possibile che il regime nazista, che perseguitava gli omosessuali, abbia permesso la pubblicazione di un’immagine simile?
Adam: «Bisogna analizzare un contesto molto più ampio. L’omo-erotismo è il sottotesto di molte organizzazioni di sesso maschile come quella nazista. Il libro, quindi, non è stato visto (o non lo hanno voluto vedere) come un qualcosa di gay».
SPIEGEL ONLINE: I nazisti non perseguitavano i nudisti?
Adam: « Non c’era un’atmosfera pudica o una politica anti-piacere, anche se il permissivismo andava comunque a braccetto con i piani sullo sviluppo di una razza pura. Proprio grazie alla loro disponibilità ad essere cooptati nel partito, i nudisti avevano ottenuto il riconoscimento ufficiale nello Stato abbastanza rapidamente. Il più grande successo del movimento fu il “Decreto di polizia per il regolamento dei siti balneari” del 1942 che ha permesso agli uomini di nuotare nudi se questi potevano supporre che nessuno li avrebbe visti».
SPIEGEL ONLINE: Ma questo gusto per la fisicità non è comunque difficilmente conciliabile con la disciplina che caratterizza i nazisti?
Adam: «La percezione pubblica del mercato del libro tra il 1933 e il 1945 è distorta. Ho sistematicamente guardato i titoli dei libri che hanno venduto più di 100.000 copie in quel periodo, ci sono alcune sorprese. In questo contesto il “Mensch und Sonne” non è niente di speciale in sé, c’erano già stati prima una serie di libri sulla cultura naturista, direi dal 1920 in avanti. Questi libri non solo hanno avuto molto successo in quel periodo, ma hanno avuto anche il sostegno e l’apprezzamento da parte dell’autorità ».
SPIEGEL ONLINE: Nel libro si afferma che “l’amore non può mai essere legato esclusivamente al matrimonio” e che “in passato le più grandi personalità avevano poco riguardo per i valori religiosi tipici della classe media”. Si dice anche che “il libero amore va, quindi, accettato come capitava tra i progenitori germanici”. La ricerca del piacere era più accettata durante i 12 anni del dominio nazista che durante quelli di Konrad Adenauer, primo cancelliere della Germania Ovest del dopoguerra?
Adam: «Lo storico Dagmar Herzog ha dimostrato nel suo “Sesso dopo il fascismo: la memoria e la morale del ventesimo secolo in Germania” che all’interno del regime vi erano forti accenti anti-borghese e anti-clericale impulsi. Invece, durante il periodo di Adenauer, la morale sessuale prevalente è stata molto più prudente perché la gente vedeva gli orrori nazisti a una mancanza di ritegno morale».
Spiegel ONLINE: Alcune delle foto pubblicate nel libro ricordano quelle del 1950 delle pin-up che venivano vendute sottobanco.
Adam: «Sì, c’è una certa somiglianza con quell’estetica, si pensi, per esempio, ad altri artisti Terzo Reich come Leni Riefenstahl e al suo film “Olimpia”. Nel 1930 quel genere di immagini non solo promettono libertà, però, hanno anche la valenza di proporre un corpo che va costruito nel segno della purezza. Le immagini di Suren sono fortemente intrise di razzismo».
SPIEGEL ONLINE: Alcune immagini di donne forti fotografate mentre brandiscono frecce o lance sembrano precorrere l’estetica di Helmut Newton. Una serie di bestseller dell’epoca nazista hanno continuato ad essere molto popolari anche dopo la guerra. Anche questo di Suren lo è stato?
Adam: «No, perché per esserlo avrebbe avuto bisogno di essere “ripulito” soprattutto per quel che riguarda il suo testo. E non sarebbe rimasto molto dell’originale. Suren costantemente veniva citato con Alfred Rosenberg, Goebbels e Hitler… Non poteva essere salvato».
SPIEGEL ONLINE: Era tenuto in grande considerazione da parte del regime nazista?
Adam: «Sì, prima delle Olimpiadi del 1936 fu nominato agente speciale per l’educazione fisica degli agricoltori del paese».
SPIEGEL ONLINE: È difficile immaginarlo, almeno quando si legge la sua lode del “membro scurito dal sole” . Inoltre egli stesso si presenta in quattro immagini in cui appare nudo e cosparso di olio.
Adam: «In effetti, assume un atteggiamento singolare quando per esempio allude nel testo al “Odal” germanica giocando con la parola “Hoden” che significa testicoli (il suo corpo, tra l’altro, ricorda, in quelle foto, i campioni di body building di oggi). Attenzione, proprio questo passaggio sui testicoli risulta insostenibile per il regime. Nel 1942 Suren, infatti, fu espulso dal partito nazista e arrestato. Era stato accusato di masturbarsi in pubblico».
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Inserito su www.storiainrete.com il 17 giugno 2011 – Tutte le immagini da “Mensch und Sonne” sono da Spiegel Online