HomeStampa italiana 1Presidenti Usa: i lati nascosti di Richard Nixon

Presidenti Usa: i lati nascosti di Richard Nixon

di Barbara Costa da Dagospia del 10 agosto 2024

Per far cagar sotto un presidente americano lo devi sottoporre a impeachment, non c’è altra strada! Certo, dipende dal presidente, ma se ce ne hai uno già cacasotto di suo… Il 9 agosto di 50 anni fa Richard M. Nixon si dimetteva da presidente degli Stati Uniti, e perché?

Versione passata alla Storia: per i maneggi dello Scandalo Watergate, l’insieme di azioni di spionaggio e corruzioni e impicci vari – pagati coi soldi pubblici – compiute da manigoldi che, se segui le mazzette che li finanziano e li muovono, ci scopri che agivano in nome e per volere e per fine del presidente Nixon.

Ok. Ma Nixon si è dimesso non come dicono gli asini per l’inchiesta sul Watergate del Washington Post (la stampa, se fatta bene, può scoperchiare vasi di Pandora, NON far dimettere un presidente) ma perché messo spalle al muro: nonostante l’evidenza delle prove a carico, Nixon non voleva dimettersi, più cocciuto di Biden.

Nixon si dimette quando, alla conta, gli risulta che la maggioranza dei repubblicani, per tenersi il c*lo sul seggio, avrebbe votato sì al suo impeachment coi democratici. E si dimette solo sotto sicurezza di ricevere il perdono presidenziale dal suo vice Ford che prende il suo posto. Perdono che arriva e che lo salva da ogni processo.

Sì, ma… Nixon mica aveva solo gli intrallazzi del Watergate, da nascondere. Già. Lui in realtà era gay, alcolizzato, e menava alla moglie. Era un complessato senza ritorno, un fifone, un paranoico grave, uno che spiava gli stessi collaboratori che aveva scelto.

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Sebbene si sia speculato su più di una amante cinese a letto con Nixon a “aprirgli” alla Cina, e c’è chi ricorda una certa Marianne Liu tra le sue favorite, è più probabile che Richard M. Nixon fosse innamorato di BB., che non sta per Brigitte Bardot, ma per Bebe Charles Rebozo, banchiere di Miami, i cui legami con la mafia (in particolare col boss Santos Trafficante) oggi sono noti a tutti ma ai tempi tanto a Nixon, che ha sempre protetto il suo Bebe da ogni possibile indagine.

Bebe talvolta era ospite alla Casa Bianca ma più spesso, con la scusa ufficiale di giocare a golf (!), era Nixon a raggiungerlo in Florida, sull’isola di Key Biscayne, e il fatto che a volte Nixon si portasse dietro la First-Lady, era ottima copertura.

Nixon sposa nel 1940 Patricia, ci fa due figlie, e ci rimane insieme per la vita. Di certo la povera Pat era vittima dell’ira del marito ogni volta che perdeva un’elezione. Nel 1960 Nixon perde per una manciata di voti la presidenza contro John F. Kennedy, e non l’ha mai dimenticato. Nixon era convinto che JFK l’avesse fregato. Se ne fa una malattia.

Nixon chiede il riconteggio, e se la prende in quel posto, perché ricontano i voti e sì, c’è un errore: le Hawaii, vinte da Nixon, passano al presidente Kennedy! Nel 1962, Nixon si candida governatore della California: altra grossa batosta. È qui che avviene “l’incidente dell’Ambassador Hotel”: appreso di aver perso, Nixon, preda dei fumi dell’alcool, vaneggiando un’altra manovra di Kennedy a suo danno (che in realtà non se lo filava di striscio) prima mena alla moglie per poi, ubriaco fradicio, scendere nella hall dove stanno i giornalisti.

E strilla la frase che il giorno dopo campeggia su tutti i giornali: “Non avrete più un Nixon da prendere a calci nel c*lo!”. Testuale. E Nixon lo sapeva, che “quel rompicaz*o” (così lo chiamava) di J. Edgar Hoover, il capo dell’FBI (gay pure lui, clandestino, conviveva col suo vice), aveva le prove delle sue corna omo a Patricia. Hoover spiava Nixon con Rebozo, e sapeva che le banche di Rebozo riciclavano i soldi sporchi della mafia. Quando nel 1972 Hoover muore, per Nixon è gran sollievo.

Nella bio uncensored “Nixon’s Darkest Secrets”, di Don Fulsom, si viene a sapere che il Nixon gay montava in escandescenze di fronte a gay dichiarati: la volta che scopre che un impiegato della Casa Bianca era gay, e non lo nascondeva e si viveva in privato la sua vita, Nixon lo vuole cacciare, e gli dà del “malato, una persona del genere non può lavorare con me”.

Fulsom ne sa più del diavolo: Nixon e Rebozo s’amavano a Camp David fin da quando Nixon era il vicepresidente di Eisenhower: li ha fatti conoscere un loro amico in comune, il sen. George Smathers. Tanti vestiti di alta sartoria, indossati da Rebozo, erano regali di Nixon. Il loro gioco preferito, fuori dal letto, era farsi scherzi da adolescenti, nudi, in piscina.

Si sa: un Nixon ubriaco ha ordinato una notte di bombardare la Corea del Nord, e chi gli stava al governo più vicino, come Henry Kissinger, aveva di sua sponte avvertito chi di dovere di non dar seguito a nessun ordine proveniente da Nixon dopo le 8 di sera.

Nixon, quando non vedeva il suo amante Bebe, passava le serate sbronzo, ad ascoltare le registrazioni che di nascosto faceva fare ai suoi ministri, fissato che gli facessero gioco sporco. Gli stessi nastri che, Scandalo Watergate scoppiato, inguaiano lui. Quando il giudice (italiano) Sirica scopre che ci sono “quelle” conversazioni registrate di nascosto alla Casa Bianca, ne ordina al presidente la consegna. Nixon non vuole dargli nulla.

Lo sa che lì c’è tutto, e c’è pure lui che ordina le illegalità del Watergate. Sirica insiste. Alla fine, dopo aver licenziato due ministri della Giustizia, uno dietro l’altro (i quali porelli avevano l’unica colpa di dar ragione a Sirica, come da legge) Nixon dà a Sirica i nastri. Ma cancellati nelle parti dove parla lui!!! Oggi li hanno sistemati, e online si ascolta la voce impastata di whisky di Nixon che ne bofonchia di ogni.

C’è chi tra i nastri giura vi siano catturate pure le conversazioni d’amore e di gelosia tra Nixon e Rebozo. Io non le ho mai scovate. I famosi Bob Woodward e Carl Bernstein, i giornalisti del Washington Post che per primi e meglio hanno seguito lo Scandalo Watergate, nei loro libri narrano di un Nixon che, le notti prima di dimettersi, vaga insonne per la Casa Bianca, ubriachissimo, e ride da solo e parla a voce alta, da solo, e che dà la colpa di tutti i suoi guai a John Kennedy, morto ammazzato 11 anni prima. 

A Nixon succede il vice presidente Gerald R. Ford. Passato alla Storia per essere caduto dalla scaletta dell’Air Force One. Ma non come Biden. Cade davanti, a modello scopa. Sbam

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